IMMIGRAZIONE – Nuova tragedia, 12 dodici profughi dispersi nel Canale di Sicilia[VIDEO]

Dodici migranti sono caduti in mare e risultano ufficialmente dispersi, durante un salvataggio avvenuto ieri nel Canale di Sicilia. L’incidente è avvenuto durante il trasbordo da un gommone ad una motonave maltese. La tragedia è avvenuta, secondo quanto ricostruito da più testimoni, in acque libiche: il gommone, con a bordo un centinaio di migranti, è stato soccorso da una motonave maltese. Durante il trasbordo, 12 extracomunitari sono caduti in mare. Il natante maltese è arrivato ieri sera a Pozzallo ma il comandante non ha riferito l’accaduto agli investigatori. La motonave ha già lasciato il porto ragusano. La procura iblea ha aperto un’inchiesta.

Altri 92 migranti soccorsi in arrivo a Porto Empedeocle
Sono in buone condizioni di salute le 92 persone soccorse nella mattinata di oggi dalla Guardia Costiera a 60 miglia a sud di Lampedusa. I migranti, tutti uomini, di provenienza subsahariana, navigavano a bordo di un gommone lungo circa 10 metri. Ad avvistarli è stata Nave Orione della Marina Militare. Le autorità marittime maltesi, nella cui area Sar ricadeva l’evento, dopo aver assunto il coordinamento dell’operazione, hanno richiesto la collaborazione della Guardia Costiera Italiana. Sul punto è intervenuto il pattugliatore d’altura della Guardia Costiera Cp 906, Nave Corsi, che ha tratto in salvo l’equipaggio del gommone. Nave Corsi sta ora dirigendo verso Porto Empedocle.

L’appello dei sindaci al ministro Alfano
«Siamo ormai al collasso, non siamo più in grado di reggere, completamente da soli il peso di un’emergenza senza precedenti, nonostante la storica e consolidata cultura dell’accoglienza che ha reso negli anni il nostro territorio un modello». È l’appello lanciato da 12 sindaci dei comuni del Ragusano al ministro dell’Interno Angelino Alfano. «Più di undicimila migranti – hanno detto i sindaci iblei in una nota – assistiti complessivamente sino ad oggi, più del doppio rispetto a quanto avvenuto in tutto il 2013, rendono chiaro il quadro dell’emergenza. E non basta nemmeno la semplice dichiarazione formale dello stato d’emergenza. Sono necessari mezzi, uomini e soprattutto risorse economiche. È arrivato il momento che l’Unione Europea torni a ricordarsi dell’area iblea, aiutandola a sostenere il peso dell’emergenza».
«La visita del ministro dell’Interno – aggiungono i sindaci –dovrà rappresentare una preziosa occasione per conoscere, in presa diretta, le difficoltà quotidiane affrontate dai comuni iblei, determinando, altresì, soluzioni immediate ed efficaci rispetto ad un tema che, giorno dopo giorno, diventa sempre più delicato e difficilmente sostenibile».

 

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