Due episodi molto gravi, due atti intimidatori ai danni dell’Akragas e dell’allenatore dell’Akragas Vincenzo Feola, sono al vaglio degli investigatori di Catanzaro che stamani hanno dato vita all’operazione “Dirty soccer” con fermi e perquisizioni in tutta Italia che hanno spezzato una lunga trama legata al calcio scommesse. Si tratta di due atti incendiari, il primo l’otto dicembre 2014 con l’incendio di un furgone di proprietà dell’Akragas calcio parcheggiato in viale Leonardo Sciascia che è andato completamente distrutto dalle fiamme. Il secondo il 12 gennaio 2015 quando l’auto dell’allenatore dell’Akragas, Vincenzo Feola, è andata distrutta da un incendio di natura dolosa. La Jeep Cherokee del tecnico biancazzuro era parcheggiata in Viale Sciascia, al Villaggio Mosè, proprio di fronte la palazzina dove Feola risiede. Insieme alla vettura di Feola sono rimaste danneggiate altre due vetture parcheggiate nelle vicinanze.
Questi due episodi, oggi, assumono una luce diversa e vengono valutati con la massima attenzione nel tentativo di stabilire un nesso tra l’inchiesta odierna e gli attentati. In entrambi gli episodi l’Akragas ed il suo allenatore appaiono con evidenza parti offese.
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