Inchiesta antidroga nell’agrigentino : in 7 col rito abbreviato

È entrata nel vivo l’udienza preliminare nei confronti di 11 persone coinvolte a vario titolo in un’inchiesta antidroga considerata una costola investigativa della più nota indagine “Vultur”, che ha fatto luce sulle dinamiche della famiglia mafiosa di Camastra e che ha portato a quattro condanne in primo e secondo grado.  

In sette hanno scelto il rito abbreviato: si tratta di Rosario Orazio Cavallaro, 65 anni di Ravanusa; Filippo D’Oro di Favara; Elio Magrì, 59 anni di Castrofilippo; Sonia Privitera, 42 anni di Catania; Andrea Spiteri, 52 anni di Licata; Luigi Generoso, 56 anni di Licata; Natale Vinciguerra, 42 anni di Catania.

Per altri quattro prosegue l’udienza preliminare: Angelo Allegro, 69 anni di Naro; Salvatore Allegro, 39 anni di Naro; Michele Curcio, 54 anni di Canicattì; Salvatore Nobile, 55 anni di Favara.

L’inchiesta prende spunto da una indagine della Squadra Mobile di Agrigento e riguarda un traffico di droga che si sarebbe esteso tra la Città dei Templi, Canicattì, Licata e Ravanusa acquistando la droga, specialmente cocaina, a Catania. I fatti contestati risalgono al biennio 2013-2014. Secondo l’accusa si tratterebbe di una vera e propria banda dedita al traffico di sostanze stupefacenti al vertice della quale ci sarebbero stati Angelo Allegro, 69enne di Naro, e Rosario Orazio Cavallaro, 65enne di Ravanusa. Quest’ultimo è noto alle cronache per essere stato l’esecutore materiale dell’omicidio del licatese Angelo Carità, 56 anni, assassinato il 2 aprile del 2018, giorno di Pasquetta. Cavallaro fu condannato in primo grado all’ergastolo salvo poi vedersi la pena ridotta in appello a trent’anni di reclusione.

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