Inchiesta antimafia “Icaro”, chieste 14 condanne in Appello

Il 2 dicembre del 2015 è stato il giorno dell’operazione antimafia della Squadra mobile di Agrigento e della Direzione distrettuale antimafia di Palermo cosiddetta “Icaro”. Sono stati arrestati 9 indagati su complessivi 34 tra Santa Margherita Belice, Montevago, Ribera, Cattolica Eraclea, Cianciana, Montallegro, Sambuca di Sicilia, Porto Empedocle, Favara e Agrigento. Il 21 luglio del 2017 si è concluso il giudizio abbreviato in primo grado. E il giudice per le udienze preliminari del Tribunale, Roberto Riggio, ha sentenziato 12 condanne e 10 assoluzioni. Adesso, in Corte d’Appello, la Procura Generale ha invocato 14 condanne. In particolare, è stata chiesta la conferma della condanna in primo grado subita dai 12 condannati in primo grado:
14 anni e 8 mesi per Antonino Iacono inteso “Ninu u giardinisi”, 61 anni, residente nella frazione di Giardina Gallotti ad Agrigento.
14 anni e 8 mesi per il presunto capo della famiglia mafiosa di Porto Empedocle, Francesco Messina, 60 anni, zio del boss Gerlandino Messina.
10 anni per Rocco D’Aloisio, 46 anni, di Sambuca di Sicilia.
8 anni e 8 mesi per Tommaso Baroncelli, 40 anni, di Santa Margherita Belice.
10 anni e 8 mesi per Mauro Capizzi, 47 anni, di Ribera.
14 anni per Pietro Campo, 65 anni, di Santa Margherita Belice.
10 anni per Francesco Capizzi, inteso “il milanese”, 50 anni, di Porto Empedocle.
10 anni per Francesco Tarantino inteso “Paolo”, 29 anni, di Agrigento e residente a Porto Empedocle.
10 anni e 4 mesi per Giacomo La Sala, 47 anni, di Santa Margherita Belice.
10 anni per Santo Interrante, 34 anni, di Santa Margherita Belice.
3 anni e 4 mesi per Emanuele Riggio, 45 anni, di Monreale.

E poi è stata chiesta la condanna ad 8 anni di reclusione ciascuno per due imputati assolti in primo grado: Giuseppe Lo Pilato, 47 anni, di Giardina Gallotti ad Agrigento, e Leonardo Marrella, 41 anni, di Montallegro.

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