Il Gup del tribunale di Agrigento, Giuseppe Miceli, ha disposto il rinvio a giudizio nei confronti di 23 persone coinvolte a vario titolo nell’inchiesta “Piramide”, una indagine che ipotizza un vasto traffico di cocaina e hashish tra Agrigento, Canicattì, Comitini, Favara, Grotte e Racalmuto. Altri tre imputati hanno scelto il rito abbreviato. In venticinque, dunque, compariranno davanti il giudice del tribunale di Agrigento Antonella Ciraolo il prossimo 11 settembre per la prima udienza dell’approfondimento dibattimentale.
Si tratta di: Ignazio Agrò, 64 anni di Racalmuto; Mirko Salvatore Rapisarda, 41 anni di Gela; Alessandro Morgante, 46 anni di Agrigento; Gianluca Taibi, 44 anni di Racalmuto; Salvatore Busuito, 33 anni di Ribera; Calogero Trupia, 38 di Agrigento; Alessandro Meli, 40 anni di Agrigento; Giuseppe Zambito, 61 anni di Realmonte; Michele Curcio, 55 anni di Naro; Giuseppe Sorce, 36 anni di Canicattì; Rosario Tannorella, 48 anni di Palma di Montechiaro.
Ed ancora Salvatore Muratore, 49 anni di Canicattì; Antonio Giardina, 54 anni di Canicattì; Mirko Benfante, 30 anni di Canicattì; Giuseppe Di Bella, 39 anni di Canicattì; Carmelo Ventura, 42 anni di Canicattì; Lorenzo Virgone, 53 anni di Sommatino; Giuseppe Lalomia, 38 anni di Canicattì; Francesco Albanito, 47 anni di San Cataldo; Salvatore Gianluca Mantione, 29 anni di Racalmuto; Pietro Andrea Marchese Ragona, 32 anni di Canicattì; Danilo Genoese, 38 anni di Licata; Angelo Domenico Gibaldo, 39 anni di Licata.
I tre che hanno optato per l’abbreviato sono Salvatore Carlino, 33 anni di San Cataldo; Salvatore Vetro, 47 anni di Favara; Beatrice Sabrina Palmeri, 40 anni di Caltanissetta. Per loro il processo proseguirà davanti il gup Miceli a giugno. Per Gianluca Attardo, 44 anni di Agrigento e Giuseppe Terrasi, 44 anni di Agrigento l’udienza preliminare è stata rinviata al 6 maggio.
L’operazione, eseguita dai carabinieri del Comando provinciale di Agrigento, è scattata all’alba del 27 dicembre del 2021, e ha disarticolato un gruppo che avrebbe gestito lo smercio della droga a “cavallo” delle province di Agrigento e Caltanissetta. Allora era stata data esecuzione all’ordinanza cautelare, firmata dal gip Stefano Zammuto, a carico di 26 destinatari. In sette erano stati posti ai domiciliari, due dei quali con braccialetto elettronico, per altri 19 era stato imposto il divieto di dimora.
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