INCHIESTA “XYDI” – Mafia, si è pentita l’avvocato Angela Porcello

L’udienza preliminare del processo “Xydi”, scaturita dall’omonima operazione antimafia dei carabinieri del Ros di Palermo (che ha decimato la cosca di Canicattì, in contatto anche con Matteo Messina Denaro), ieri mattina ha fatto registrare un clamoroso colpo di scena.
L’avvocato Angela Porcello, 50 anni, radiata dall’albo, in carcere dal 2 febbraio scorso, ha pubblicamente annunciato di voler collaborare con la giustizia. Collegata in video conferenza dal carcere dove è detenuta, ha comunicato al gup di Palermo, Paolo Magro, e al pubblico ministero presente nell’aula bunker, Geri Ferrara, la volontà di collaborare pienamente revocando nel tempo stesso l’incarico ai suoi legali di fiducia.
Porcello, compagna del boss Giancarlo Buggea finito in carcere nella stessa operazione, ha rotto ogni tentennamento e ha messo nero su bianco le sue reali intenzioni anche con una lettera vergata a mano, datata 23 dicembre 2021.
La professionista, visibilmente provata, capelli ingrigiti, vestita di nero, ha pronunciato pochissime parole che hanno, di fatto, bloccato il processo per consentire al pm e al gup di valutare la nuova posizione. Nel documento firmato dalla Porcello e depositato dal pubblico ministero a fine udienza, riassumendo, c’è scritto: «Voglio pentirmi e mi assumo la responsabilità di tale decisione. Sono affiliata a Cosa nostra per volontà del mio compagno. Per scelta sentimentale prima. Poi per il tramite della mia professione, ero avvocato e mafioso. Affiliazione conquistata sul campo. Prima dell’udienza voglio parlare con il pubblico ministero e con il Gup. So molte cose e soprattutto so cose inedite su Catania». Già nelle carte dell’inchiesta sono tracciati alcuni contatti di Porcello con esponenti delle cosche etnee.

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