“Prima del primo settembre del 2004 non ho mai saputo che Denise fosse figlia di mio padre. Avevo avuto dei sospetti ma lui aveva sempre negato e aveva anche giurato su di me e mia sorella Alice che non era vero niente”. Jessica Pulizzi, principale imputata nel processo per il sequestro della sorellastra Denise Pipitone, la bambina scomparsa il primo settembre 2004 da Mazara del Vallo, nega tutto rispondendo alle domande del pm. Un interrogatorio durato 4 ore.
All’epoca dei fatti Jessica aveva 17 anni e ormai da tempo vive fuori dalla Sicilia. “Eravamo in commissariato e insieme ad un’assistente sociale mi chiamò in una stanza e mi disse che Denise era mia sorella. Io ero lì per essere interrogata di nuovo, ma fino a quel momento non sapevo nulla”.
La ragazza, che adesso ha 24 anni, ha poi ammesso di essere a conoscenza della relazione tra Piera Maggio e il padre. “Nel ’99 ho telefonato a Piera Maggio per dirle di stare lontana da mio padre. Un padre di una mia compagna di scuola delle medie mi ha detto di averlo visto con una signora in auto. A quel punto chiesi a mio padre se aveva una relazione con qualcuno e mio padre mi disse di no. Prima lui mi dava il cellulare liberamente, poi ho notato che invece me lo dava solo in sua presenza. Vedevo le chiamate sul cellulare di mio padre, gli chiedevo chi fosse e lui rispondeva un’amica”.
L’imputata ha detto di aver “conosciuto Piera Maggio agli inizi del ’98 quando avevo 11-12 anni perche’ era un’amica di mia madre. Piera frequentava casa mia, mentre io sono entrata una volta sola a casa sua. All’epoca i miei erano ancora sposati e vivevamo tutti in via Pirandello. Poi i rapporti tra le nostre famiglie si sono interrotti”.
In tribunale naturalmente e’ presente anche Piera Maggio: “Jessica sta rispondendo come hanno risposto tutti gli altri. Mi dica dove ha portato mia figlia, voglio la verita’”.
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