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L’altra Sicilia delle tasse: quella che paga a rate

Due facce della stessa medaglia. Due verità tenue unite da una grande contraddizione, assimilata alle mille domande senza risposte che questa terra non sa trovare, l’evasione di chi non vuole pagare, la difficoltà di chi non può.

La Sicilia che cerca di galleggiare, e prova a raschiare il fondo del barile, si scopre a caccia di evasori.

Ce ne sono nascosti di miliardari hanno assicurato due giorni fa Rosario Crocetta ed Antonio Fiumefreddo, che il presidente della Regione ha voluto a capo di Riscossione Sicilia, la partecipata strategica a cui tocca il compito di redistribuire  cartelle esattoriali, ma anche quella forma di compensazione giusta tra i furbi e quelli che non possono provare ad esserlo.

Se sono almeno ottocento i grandi evasori, non si contano più i “piccoli contribuenti”, quelli costretti a pagare a rate anche le tasse.

Per  il 2014 la  richiesta di domande di debito rateizzato pari a 861 milioni di euro.

Soltanto nell’ultimo anno  le richieste di rateazione dei debiti e delle cartelle esattoriali  in Sicilia  sono aumentate di 206 milioni di  euro  con un aumento   del 30%  per numero di istanze e quantità di denaro. I dati forniti da Riscossione Sicilia che  nella nostra regione fa le veci di Equitalia, raccontano una storia di contribuenti morosi, che non hanno pagato nella fase spontanea o hanno dichiarato e non pagato, accanto ai quali trovano posto i “morosi di necessità”.

Fiumi di denaro non riscossi, nel primo caso, quello dei ricchi ”distratti”, uno scandalo, nel secondo una piccola tragedia sociale.

Il ruolo di capofila, in questa speciale classifica spetta ad Enna, tra le città ed i territori più falcidiati dalla crisi e dallo stallo ingessato delle opportunità di lavoro che non si trovano più, con un incremento della percentuale  del  235 per cento, seguita da Messina con un aumento del 59 per cento per oltre 177 milioni di euro rateizzati nel 2014.

L’incremento invece relativo alle province di Palermo e Catania è stato nell’ultimo anno, rispettivamente di 156 milioni di euro, pari all’ 8 per cento e di Catania che invece cresce del 25% arrivando a 190,7 milioni di euro.  Immutata invece la percentuali di  Ragusa che passa da 50,5 a 50,3 milioni di euro di richiesta di rateizzazione”.

Dal momento in cui viene accolta la domanda di debito rateizzato , già nella fase di istanza, si cessa di essere  oggetto di procedure esecutive, la posizione si cristallizza I piani di rateizzazione, ordinari e straordinari, possono essere prorogati una sola volta. In entrambi i casi si può chiedere una proroga ordinaria (in ulteriori 72 rate) oppure, in presenza dei requisiti previsti, una straordinaria (massimo 120 rate). Si decade dal beneficio della rateazione in caso di mancato pagamento di otto rate.

Oggi, più che mai, è necessario dare un segnale forte per rinsaldare l’immagine di un’istituzione che  giornalmente vacilla. Un’immagine che sempre più si allontana dalla realtà siciliana.

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