La bambina disegna gli abusi sessuali: chiesti 19 anni carcere per nonno e madre nell’agrigentino

Il sostituto procuratore della Repubblica Gianluca Caputo ha chiesto al termine della requisitoria di ieri, davanti i giudici della seconda sezione penale del Tribunale di Agrigento,  due condanne per un totale di 19 anni di carcere nei confronti di nonno e madre di una bambina, vittima di abusi sessuali, all’epoca dei fatti – nel 2013 – di appena sette anni. Undici anni di reclusione sono stati chiesti nei confronti del nonno acquisito, essendo il padre del compagno della donna; otto anni di reclusione, invece, sono stati avanzati nei confronti della madre che, secondo l’accusa, avrebbe nascosto i presunti abusi sessuali subiti dalla figlia che le aveva raccontato tutto. 

Ad “incastrare” il nonno acquisito alcuni disegni che la bambina ha realizzato in una comunità dove si era rifugiata dopo aver manifestato la volontà di allontanarsi da casa. A notare i disegni della bimba, apparsi inquietanti, è stata una assistente sociale che ha immediatamente avvisato gli inquirenti. Da qui le indagini da cui è scaturito l’odierno procedimento. 

Secondo la ricostruzione dell’accusa il nonno acquisito, in passato “attenzionato” per casi simili a questo, avrebbe palpato la bimba in più occasioni e sempre con lo stesso modus operandi: si sarebbe recato a prelevarla da scuola portandola su un trattore nei campi dove si sarebbero consumati gli abusi. 

Ieri, dopo circa tre ore di udienza, le parti hanno discusso. Il 25 ottobre i giudici della seconda sezione penale del Tribunale di Agrigento, presieduta da Wilma Angela Mazzara con a latere i giudici Manfredi Coffari e Fulvia Veneziano, emetteranno la sentenza.

FONTE GIUSEPPE CASTALDO – GRANDANGOLO

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