La Corte Costituzionale smentisce la Prefettura agrigentina

La Prefettura di Agrigento ha negato a C C , ecco le iniziali del nome, 47 anni, Vigile urbano a Canicatti’, la qualifica di agente di pubblica sicurezza a causa di rapporti di parentela con persone presunte affiliate alla mafia e morte gia’ da tempo. Il Vigile urbano, difeso dall’ avvocato Girolamo Rubino (nella foto), ha proposto ricorso al Tar. L’ avvocato Rubino ha eccepito che l’attribuzione delle funzioni di pubblica sicurezza al personale addetto alla polizia municipale e’ attivita’ vincolata, subordinata al mero accertamento dei requisiti tassativamente prescritti. Il Tar, nel merito della questione dei rapporti di parentela, ha trasmesso gli atti alla Corte Costituzionale, e il Vigile urbano, tramite Rubino, si e’ costituito in giudizio anche innanzi alla Corte Costituzionale che, condividendo le eccezioni sollevate dall’avvocato, ha condiviso la tesi secondo cui nell’ attribuzione della qualifica di agente di pubblica sicurezza ad un vigile urbano non si dovra’ tenere conto di eventuali parentele del vigile urbano, cosi’ come peraltro accade per l’accesso nel corpo della polizia penitenziaria o nella magistratura ordinaria per effetto di altre sentenze della Corte Costituzionale.

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