La nave Diciotti a Catania ma i migranti non possono sbarcare

Nessuno sbarco, ancora, dalla nave Diciotti, arrivata ieri alle 23.30 circa nel porto di Catania con 177 migranti soccorsi al largo di Lampedusa. Nessun profugo, ribadiscono più fonti, lascerà il pattugliatore della Guardia Costiera in attesa della ripartizione tra i Paesi del’Unione europea dei migranti soccorsi. Il ministro dell’Interno Matteo Salvini, secondo quanto appreso da fonti del Viminale, non ha dato né darà alcuna autorizzazione all’attracco della Diciotti finché non avrà certezza che i migranti a bordo andranno altrove. Sul caso, fa sapere una portavoce della Commissione Ue per la migrazione, “i contatti con gli Stati membri sono ancora in corso, siamo al lavoro per trovare una soluzione al più presto”.

Sull’accoglienza dei migranti l’Unione Europea non rispetta i patti, “non c’è”, dice il vicepremier e ministro Salvini spiegando che dei 450 immigrati sbarcati a luglio a Pozzallo “solo la Francia ha mantenuto l’impegno, accogliendone 47 sui 50 promessi”. Gli altri Paesi – Germania, Portogallo, Spagna, Irlanda e Malta – ne hanno accolti “zero”. Il ministro invita poi l’Europa a indagare su La Valletta che, secondo i racconti dei migranti, li accompagna verso l’Italia e poi “li abbandona in condizioni di pericolo”. Il caso riaccende polemiche. “#Boatpeople Di barche di migranti costrette a vagare in mare senza approdo ne abbiamo viste tante, dal sud-est asiatico all’Australia. Ma è la prima mondiale di una nave della Guardia Costiera bandita dai porti del proprio paese. #Diciotti”, scrive su twitter l’ex premier Paolo Gentiloni (Pd). Per il sindaco di Napoli Luigi De Magistris “è in atto un sequestro di persone per ordine del Governo”.

Sulla Diciotti ci sono diversi minorenni e 28 di questi, secondo Save the Children, sarebbero non accompagnati. Le persone a bordo, denuncia la portavoce dell’Unhcr Carlotta Sami, “hanno subito abusi, torture, sono vittime di tratta e traffico di esseri umani. Hanno bisogno urgente di ricevere assistenza e diritto a chiedere asilo. Un diritto fondamentale, non un crimine”.

A Catania sul molo di levante è presente solo personale della guardia costiera, della polizia di Stato, della guardia di finanza e dei carabinieri, nessun volontario o appartenenti alla Protezione civile per l’assistenza allo sbarco.

Il ministro dei Trasporti Danilo Toninelli su Twitter aveva scritto che “i valorosi uomini della guardia costiera hanno compiuto il proprio dovere salvando vite umane ad appena 17 miglia da Lampedusa. Ora l’Europa faccia in fretta la propria parte”. [ANSA]

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