La pm lascia l’inchiesta sulla strage «Ma essere bella non è un peccato»

ROMA «Ci ho riflettuto tutta notte, perché a caldo anzi avrei voluto continuare. Mi dicevo: Simona, tu non hai nulla da nascondere, tu non hai fatto niente di male. Perché, dopo tanto lavoro, dovresti lasciare? Tu quella maledetta mattina del 12 luglio eri già lì dall’inizio, a fare il sopralluogo. Perché?».

La pm di Trani Simona Merra è un fiume in piena. Alla fine del giorno più lungo — in cui ha deciso di lasciare l’inchiesta sulla strage del binario unico in Puglia — si sfoga senza più freni con una persona amica. Ha visto le due nuove foto pubblicate ieri mattina da il Giornale che la ritraggono sempre in lieta compagnia dell’avvocato Leonardo De Cesare, non uno qualunque ma il difensore del capostazione di Andria, Vito Piccarreta, uno degli indagati.

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La foto in cui lui faceva finta di baciarle un piede risale al luglio 2013 e ha fatto indignare moltissimo i familiari delle 23 vittime della strage. Queste due nuove foto, forse, sono state la goccia. «Ah la foto in cui ho il vestito di pizzo bianco. Anzi, color panna? E l’altra è quella in cui porto il soprabito, vero? Sì, sono del 9 febbraio 2014, il mio compleanno di due anni fa — si sfoga la pm —. Avevo organizzato una festa alla discoteca Chiascia, frazione di Palombaio, Bari. Il proprietario è mio amico. Sapevo che la sera dell’8 era in programma un evento con Umberto Smaila, così ho pensato di far coincidere la mia festa con la fine dello spettacolo e fare tutti insieme il brindisi a mezzanotte. E al Chiascia quella sera c’era anche l’avvocato Leonardo De Cesare, eh, che ci posso fare?, ma non l’avevo invitato io! Lui stava lì per conto suo con altri amici, ma noi ci conoscevamo e così mi ha abbracciato per farmi gli auguri. Tutto qua. Però, lo giuro perché adesso me lo chiedono in tanti, tra noi non c’è mai stato un flirt! Poi a me piacciono gli uomini bruni, mentre lui è biondo e predilige una fascia d’età che di sicuro non è la mia. Comunque per ragioni sentimentali due anni fa io ho cambiato giro e non ci siamo più frequentati».

Già, però al Csm non devono aver gradito neppure quei brutti scivoloni sul suo profilo Facebook, in cui la Merra si definisce «beata tra gli uomini», svela dettagli intimi come «puoi dire a billy che il perizoma non lo uso più». Scherzava probabilmente, ma ora anche l’uso spregiudicato dei social le sarà contestato.

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Da sabato, comunque, la pm di Trani non si occupa più della strage dei treni: «L’ho fatto per restituire serenità ai miei due figli e all’intera Procura. Questa mattina (ieri, ndr) alle 8 mi sono blindata in ufficio e ho deciso di preparare la richiesta di astensione. Il mio capo, Francesco Giannella, ha apprezzato molto, lodando il mio senso di responsabilità. Da domani lavorerò su nuovi fascicoli con lo stesso impegno di sempre. Spero almeno che i familiari delle vittime ora siano contenti. Hanno chiesto che facessi un passo indietro e io l’ho fatto. Mi auguro però che d’oggi in poi finiscano tutti questi pettegolezzi infondati, questo fastidioso chiacchiericcio da mercato». A farle male — dice — son state soprattutto le cattiverie sui social: «Essere una bella donna non è mica un peccato!».

Anche l’avvocato De Cesare appare indignato: «Son tutte foto vecchie! Eppoi io sono un mattacchione, mi piace scherzare con tutti, faccio il maestro di surf, il maestro di sci… Se avessi avuto un flirt con la dottoressa Merra, non avrei accettato l’incarico dall’inizio! Sono molto addolorato. Mi dispiace perché è una persona integerrima. Eppoi io con il mio assistito da subito abbiamo scelto la strada della piena collaborazione con i magistrati: il processo è bell’e segnato! Piccarreta si è assunto subito la responsabilità nel primo interrogatorio. Ne abbiamo chiesto un altro: produrremo un plastico dei treni per provare a spiegare le concause del disastro». Daniela Castellano, figlia di Enrico, una delle 23 vittime, anche dopo il passo indietro della pm, resta diffidente: «Speriamo non ci siano altri errori in futuro». [CORRIERE.IT]

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