La Sicilia brucia senza un perchè

C’è odore di bruciato nell’aria. Lo si avverte in ogni angolo della città di Palermo. Un odore acre anche se meno intenso rispetto a ieri ma diffuso. Bruciano gli occhi a chi si aggira anche per il centro alle 6 del mattino. Una sensazione strana che non ha precedenti o quasi. Anche il cielo e grigio e non si distinguono le nuvole dal fumo.

Palermo si è svegliata come in un ‘day after’ il giorno dopo il disastro. Per 12 ore ha conosciuto il vero volto dell’Inferno. Nel silenzio di una città davvero strana si sentono solo i canadair che continuano a fare avanti e indietro, raccogliere e lanciare acqua.

L’emergenza di ieri è passata. O almeno è passata la fase acuta. Ma gli incendi ci sono ancora tutto intorno alla città. Riaperte le autostrade ma lungo il viaggio di incendi se ne incontrano tanti. Non è andata meglio nel messinese dove le fiamme hanno raggiunto anche esercizi commerciali e magazzini a Capo d’Orlando. Fiamme anche nel trapanese.

Si contano i danni e sarà un lavoro lungo perché le fiamme hanno colpito ovunque. Su quanto accaduto ci sarà certamente una inchiesta. Più fronti di fuoco separati gli uni dagli altri. Il dolo è cosa quasi scontata per la maggior parte degli incendi.

L’unico bilancio al momento possibile è quello sanitario. 21 persone soccorse dai sanitari e trasportati agli ospedali palermitani. Dieci i pazienti soccorsi a Cefalù, altri due a Monreale, cinque pazienti nel rogo dell’Arenella e dello Sperone.

Di questi due ustionati e tre intossicati da monossido tutti all’ospedale Civico. Altri due intossicati sono stati trasportati all’Ingrassia e quattro pazienti sempre intossicati al Policlinico.

Dall’ospedale di Cefalù due pazienti in rianimazione intubati sono stati spostati: uno all’ospedale di Termini Imerese e uno all’ospedale Cervello. A questi vanno aggiunti i 60 bambini di Monreale per fortuna tutti dimessi dopo una visita per lievi effetti di intossicazione da fumo.

Ma la domanda che campeggia su tutto e su tutti è solo una: dov’erano i vigili del fuoco? A palermo non se ne sono visti. Forse tutti dirottati su Cefalù e sugli incendi della Madonie. Certamente più di qualcosa non ha funzionato. Polizia e Carabinieri hanno triplicato le auto sul territorio. Agenti e militari  in tuta mimetica hanno spento incendi con mezzi di fortuna (guarda il video) insieme ai cittadini. Tubi da irrigazione, secchi, autobotti private o destinate ad altri scopi per portare acqua.

E’ stata una emergenza totale. E oggi arriva a Palermo il Ministro dell’Interno Angelino Alfano. In prefettura incontrerà le Forze dell’ordine in un comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica nel quale si dovrà chiarire cosa è successo. Perchè lo chiede la città che ha vissuto un giorno di panico, Lo chiedono stanchi e ‘arrostiti’ poliziotti e carabinieri e lo chiede la civiltà stessa. Una grande città (ma neanche una qualsiasi altra comunità di qualsiasi dimensioni) non può essere abbandonata così ad un giorno di inferno. [BLOG SICILIA]

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