La Corte di Appello di Reggio Calabria ha depositato l’ordinanza di liquidazione dei danni riportati da Gulotta Giuseppe a causa dell’errore giudiziario cui è stato vittima, quantificati in euro 6 milioni e mezzo di euro, oltre interessi ( dal 1976).
Gulotta era stato condannato nel 1991 all’ergastolo per la strage di Alcamo Marina del 27.01.1976, e scontò una pena detentiva di anni 22, compresa la custodia cautelare cui fu sottoposto dal 13.02.1976.
Si tratta, però, di un primo passo, la Corte di Appello di Reggio Calabria ha, infatti, liquidato solo l’indennizzo per la detenzione patita dalla vittima della giustizia, rimettendo al giudice civile la quantificazione del risarcimento per i danni causati dagli atti illegali degli investigatori: sequestro di persona e tortura.
Esprime soddisfazione l’avv. Baldassare Lauria, che unitamente all’avv. Pardo Cellini, assiste il Gulotta: “.. la decisione della corte è in parte condivisibile, si ritiene infatti che l’errore giudiziario sia maturato a causa degli atti illeciti compiuti da alcuni investigatori, sicchè la vittima può ottenere il risarcimento dei danni solo con l’azione aquilana….”
Il caso, dunque, non è chiuso: l’ordinanza della cortereggina sarà impugnata in cassazione perchè omette la liquidazione del danno morale ed esistenziale subito dal GULOTTA, cui seguirà il procedimento risarcitorio contro l’Arma, la prima volta per essa in oltre 200 anni di storia.
Attende il risarcimento pure la famiglia di Mandalà Giovanni, anch’egli condannato all’ergastolo ma deceduto nel 1998, a giorni la corte di appello di Catania depositerà la propria decisione sulla richiesta di 64 milioni avanzata dagli avvocati Lauria e Cellini.
Gli altri due condannati, Ferrantelli e Santangelo, hanno già ricevuto 1 milione e 100,00 ciascuno per i due anni di custodia cautelare patita, ma la Corte di Cassazione nel mese scorso ha ritenuto risibile detta somma e ha rinviato gli atti alla Corte di Appello di Catania.
Parte della somma ricevuta dal Gulotta sarà destinata alla Fondazione Gulotta che ha visto la luce in Firenze, si occuperà di tutelare le vittime della giustizia.
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