La Uil agrigentina favorevole al Rigassificatore di Porto Empedocle

Dopo aver denunciato più volte l’aumento delle bollette e la situazione gravissima in cui versano i nostri concittadini è arrivato il momento di riproporre questioni che da anni avrebbero potuto essere parte della soluzione a tanti problemi .
Il Segretario della Uil di Agrigento, Gero Acquisto a tal proposito dichiara:
“Non è più il caso di procrastinare, mai come ora necessitiamo di approvvigionamenti energetici.
Non si fa altro che parlare di Transizione energetica e soluzioni sostenibili, ciò che ci preoccupa è il come arriveremo al raggiungimento di questi obbiettivi. Indubbiamente anche nella nostra Provincia si sono fatti dei passi avanti, ma la produzione di gas in Italia è arrivata ai minimi storici, nonostante il nostro territorio sia ricco di giacimenti di gas, dipendiamo dalle importazioni, che a causa della situazione di crisi attuale rappresentano un problema che graverà sull’economia dei cittadini e del nostro territorio già martoriato a sufficienza dalla pandemia”.
“Gli aumenti del costo delle materie prime e dell’energia ci impongono di riconsiderare il sistema di approvvigionamento delle materie prime soprattutto per ciò che concerne il gas. – dichiara il Segretario della UILTEC agrigentina Giovanni Manganella – L’ interesse di Enel sul progetto che riguarda la costruzione di un rigassificatore a Porto Empedocle e la recente sentenza del Tar che consente la costruzione del gasdotto che collegherebbe il terminale alla rete nazionale ci fa ben sperare che qualcosa si muova ancora” .
I due sindacalisti, Acquisto e Manganella ribadiscono che riproporre la costruzione di questa infrastruttura energetica oggi è fondamentale per la nostra provincia , per la Sicilia e per il Paese.
Il progetto aveva una capacità produttiva di 8 miliardi di metri cubi di gas all’anno, rimettere in piedi e portare a termine la costruzione del rigassificatore, compreso il metanodotto di collegamento alla rete nazionale necessita comunque di tempi medio lunghi.
Il paese avrebbe bisogno di almeno 4 rigassificatori perché la transizione energetica avverrà nel lungo periodo e attraverso l’uso del gas.

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