LAMPEDUSA – Contrasti con la Nicolini: si dimette il presidente del Consiglio

Il presidente del consiglio comunale delle Pelagie, Andrea Claudio Montana, si è dimesso. Soffiano venti di bufera sul Municipio. Montana, nel rassegnare le proprie dimissioni, e scrivendo che è “venuto meno il rapporto di fiducia con il sindaco”, si è scagliato contro Giusi Nicolini parlando del fatto che “molti consiglieri hanno rinunciato a qualunque tentativo di dialogo e di collaborazione per timore di trascendere nella rissa”. Montana punta l’indice contro “l’assoluta mancanza del rispetto del programma elettorale e di una seria politica del territorio diretta a soddisfare le reali esigenze della popolazione: l’azione politica del sindaco è stata diretta – scrive nell’atto di dimissioni inviate, per conoscenza, anche al prefetto Nicola Diomede – ad acquisire e consolidare visibilità mediatica, sfruttando a suo vantaggio il fenomeno migratorio”. L’ormai ex presidente del Consiglio parla anche del “pessimo funzionamento dell’ufficio tecnico da cui non escono più né licenze edilizie, né atti di riconoscimento di piccoli relitti o di sdemanalizzazione”. «Un caso emblematico – continua Montana, fra i motivi che hanno portato alla sue dimissioni, – è il piano paesaggistico presentato come panacea ai mali territoriali delle isole, in realtà vera iattura, se dovesse essere approvato così come dall’osservatorio e voluto dallo stesso sindaco”. “Il sindaco – ha continuato – non risponde alle interrogazioni dei consiglieri e pertanto impedisce agli stessi di svolgere il loro mandato di controllo politico amministrativo». Impossibile, ieri, riuscire a rintracciare telefonicamente il sindaco di Lampedusa e Linosa, Giusy Nicolini, per ottenere una replica circa le accuse rivoltegli dall’ormai ex presidente del Consiglio Andrea Claudio Montana.

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