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LAMPEDUSA – Soccorso barcone di migranti: a bordo 8 cadaveri

Oltre cinquecento migranti, su un vecchio peschereccio in ferro, secondo una stima ancora provvisoria, sono approdati a Lampedusa dopo essere stati intercettati a quattro miglia dalla costa dalle motovedette della Guardia di Finanza che li hanno scortati in porto, 27 settembre 2021. Tra i migranti - provenienti da Marocco, Siria, Bangladesh ed Egitto - anche donne e bambini. Tra poco cominceranno sul molo le operazioni di sbarco, le procedure di identificazione e i controlli sanitari. Nelle ore immediatamente precedenti si erano registrati altri 5 sbarchi sull'isola per un totale di 119 persone. ANSA

 Ci sono anche 8 persone morte sul barcone di migranti che è stato soccorso, in acque Sar Maltesi, da una motovedetta della Guardia costiera che sta per arrivare al molo di Lampedusa. I militari hanno soccorso l’imbarcazione, con a bordo decine di nordafricani e anche i cadaveri.

Qualche ora fa, erano stati soccorsi, dalle motovedette della Capitaneria e della Guardia di finanza, altri due barconi con a bordo complessivamente 75 persone. Sul primo natante, con 37 persone originarie di Camerun, Costa d’Avorio, Ghana, Guinea e Senegal, anche 14 donne, una delle quali incinta, e un minore.

Sarebbero morti di fame e di freddo i 5 uomini e le 3 donne, una delle quali in avanzato stato di gravidanza, che sono stati ritrovati ieri sera dalla motovedetta Cp324 della Guardia costiera che ha effettuato il soccorso di un barcone a 42 miglia da Lampedusa, in acque Sar Maltesi.

A riferirlo ai soccorritori prima e alla polizia dopo, non appena giunti all’hotspot di contrada Imbriacola, sono stati i 42 migranti superstiti.

Tutti erano bagnati fradici, infreddoliti e disidratati.
    I migranti hanno raccontato ai mediatori culturali di essere partiti da Sfax, in Tunisia, alle ore 3 di sabato scorso con l’imbarcazione di 6 metri dopo essere stati per mesi rinchiusi in una safe house di Mahdia.
    Le salme di chi non è riuscito ad arrivare vivo a Lampedusa sono state portate, dopo lo sbarco al molo Favarolo, nella piccola camera mortuaria del cimitero di Cala Pisana dove dovranno essere sottoposte ad ispezione cadaverica.

Ci sono anche due dispersi, secondo quanto raccontato dai migranti soccorsi. I superstiti hanno riferito che sul barcone c’era una donna con il suo neonato di 4 mesi che, a causa del freddo, è morto durante il viaggio e la madre, per disperazione, lo ha gettato in mare.

Un uomo s’è tuffato in acqua sperando di recuperare il corpo del neonato, ma sarebbe annegato fra le onde. Anche la madre del piccolo è morta poche ore dopo aver gettato in acqua il suo bambino. Ed il suo cadavere, così come quello degli altri sette compagni di viaggio, è stato lasciato all’interno dello scafo.

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