LATINA – Carabiniere spara alla moglie, uccide le 2 figlie e si suicida
Tragedia familiare a Cisterna di Latina. Un appuntato dei carabinieri in servizio a Velletri, ma residente nel vicino comune pontino, al termine del servizio è tornato a casa e ha gravemente ferito la moglie – da cui si stava separando – con diversi colpi d’arma da fuoco esplosi con la sua pistola d’ordinanza. Luigi Capasso, 44enne originario di Napoli, è rimasto barricato per più di 7 ore in casa: ma purtroppo si è poi scoperto che, dopo il ferimento della donna, aveva ucciso le due figlie di 13 e 7 anni fin dalla prima mattina. Inutili quindi tutte le trattative con un negoziatore. «Non abbiamo nessuna notizia delle bimbe. Temiamo il peggio», aveva infatti detto in mattinata il comandante provinciale dei carabinieri Gabriele Vitagliano.
La moglie Antonietta Gargiulo, 37 anni, è in gravi condizioni ed è stata trasportata dall’eliambulanza al San Camillo di Roma. Dall’ospedale fanno sapere che è vigile e risponde alle sollecitazioni dei medici nonostante le ferite all’addome, alla guancia e in zona cervicale. I tre proiettili esplosi dal marito hanno causato dei fori «trapassanti» che lascerebbero speranze su un esito positivo. A soccorrerla due vicine, madre e figlia, che abitano al secondo piano della stessa palazzina. A loro Antonietta ha subito detto: «È stato mio marito».
Secondo una prima ricostruzione dei militari dell’Arma, intorno alle 5 di mercoledì, Capasso avrebbe raggiunto la moglie che si stava recando a lavoro – alla Findus di Cisterna – nel garage del palazzo e dopo una furiosa lite le avrebbe sparato. Poi dopo averla lasciata a terra ferita è salito nell’appartamento barricandosi con le figlie. La coppia si era separata da alcuni mesi. Antonietta viveva con le due bimbe nell’appartamento di alcuni parenti.
Per ore sono andate avanti le trattative con un mediatore dei carabinieri, che ha fatto arrivare la madre e alcuni amici dell’appuntato. A tutti è stato chiesto di indossare il giubbotto antiproiettile. Poi, la negoziazione, è proseguita sul balcone del palazzo. Luigi Capasso si è affacciato al davanzale con in dosso, un giubbotto nero e si è trattenuto all’esterno con alcuni carabinieri usciti sul balcone di un appartamento accanto, a pochissimi metri di distanza dal collega.