LICATA – Omicidio dell’imprenditore Brunetto. Il Riesame:”Carità rimanga in carcere”.

Il Riesame dice no alla scarcerazione di Angelo Carità, il licatese di 58 anni accusato dell’omicidio di Giovanni Brunetto, il piccolo imprenditore licatese scomparso il 7 maggio scorso ed i cui resti sono stati rinvenuti il 28 ottobre a Canicattì, sepolti sotto tre metri di terra. I magistrati del Tribunale della Libertà di Palermo, pronunciandosi sul ricorso presentato da Carità, che è assistito dall’avvocato Antonino Gaziano, hanno disposto che l’indagato deve rimanere in carcere. Il licatese, che è accusato di sequestro di persona, omicidio ed occultamento di cadavere, aveva chiesto al Riesame l’annullamento dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere firmata nei suoi confronti dal gip del Tribunale di Agrigento, Francesco Provengano. Ieri il legale di Carità ha annunciato che presenterà ricorso in Cassazione ribadendo la richiesta di scarcerazione del suo assistito.

Luogo dove è stato ritrovato il cadavere di Giovanni Brunetto

 

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