LICATA – Arresti domiciliari per il sindaco Angelo Balsamo

Il sindaco di Licata, l’avvocato Angelo Balsamo, è agli arresti domiciliari in esecuzione di un provvedimento del Gip di Agrigento, Stefano Zammuto, nell’ambito di un’inchiesta su una presenta truffa assicurativa in un incidente stradale in cui era legale di una parte e quando non era ancora stato eletto primo cittadino.Analogo provvedimento è stato eseguito da polizia e carabinieri nei confronti di una donna, Francesca Bonsignore, che avrebbe reso falsa testimonianza sulla dinamica del’incidente. L’inchiesta è coordinata dal procuratore capo Renato Di Natale, dall’aggiunto Ignazio Fonzo e dal sostituto Salvatore Vella. I particolari saranno resi noti domani mattina nel corso di  una conferenza stampa che si terrà nei locali della Procura della Repubblica di Agrigento.

L’inchiesta, tira in ballo pesantemente alcuni carabinieri in servizio nella compagnia della città del mare. Gip e Pm (giudice Zammuto e  Pubblico ministero, Salvatore Vella, procuratore capo Renato Di Natale, e aggiunto Ignazio Fonzo) sono concordi nel rilevare che la vicenda ha assunto contorni poco chiari, al limite del codice penale, e che sicuramente avrà strascichi di natura disciplinare. I magistrati puntano il dito sul comportamento, che può definirsi insolito e forse anomalo, del luogotenente Salvatore Emanuello, comandante del Nucleo operativo e radiomobile di quella compagnia, investigatore navigato e di grande acume, una vera istituzione a Licata. Per i magistrati Manuello avrebbe cercato di sapere il nome di una testimone, sino a quel momento sconosciuta agli investigatori non tanto per comunicarlo, come sarebbe stato ovvio, all’Autorità giudiziaria bensì a terze persone direttamente interessate nella vicenda. A strascico, le attività insolite di Manuello hanno trascinato nel vortice investigativo anche il maresciallo Domenico Bulone, in servizio nella compagnia cittadina. La loro posizione, al momento, è stata valutata priva di rilievi penali anche se gli accertamenti non sono stati del tutto terminati. Della vicenda sono stati informati i vertici dell’Arma dei carabinieri, gruppo di Agrigento.

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