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LICATA – Arresto di Balsamo, le accuse e la conversazione: del caso se ne occupò Live Sicilia [VIDEO]

L’arresto del sindaco di Licata, Angelo Balsamo, posto oggi agli arresti domiciliari da un provvedimento del Gip di Agrigento, Stefano Zammuto, su richiesta della locale procura della repubblica, riporta alla mente la vicenda esplosa ad un mese dalle elezioni amministrative. Era l’otto maggio 2013, ed allora Balsamo, candidato a sindaco, venne raggiunto da un provvedimento di perquisizione, firmato dal procuratore aggiunto Ignazio Fonzo e dal pm Salvatore Vella, che riguardò oltre alla casa e allo studio, anche le autovetture e tutti gli immobili di sua pertinenza.

Il caso partiva dalla denuncia di due clienti del legale che protestavano per avere incassato meno soldi dall’assicurazione di quanti ne spettasse loro per la pratica di un incidente stradale.  I clienti, a colloquio con l’avvocato, registrarono la conversazione pubblicandone il contenuto su internet.
Balsamo si difese dicendo che si trattava di una “vanteria”.

ECCO LE ACCUSE RIVOLTE AGLI INDAGATI

Angelo Balsamo e Mary Ann Casaccio: Perché, in concorso tra loro, dapprima promettevano a Francesca Bonsignore non meglio precisati benefici economici affinché la stessa, nella qualità di testimone, dichiarasse il falso dinanzi al Tribunale di Agrigento Sezione distaccata di Licata, nel procedimento civile di risarcimento danni a seguito di incidente stradale avvenuto il 05/08/2008, nel quale era stato coinvolto il figlio minore della Casaccio e in particolare che dichiarasse falsamente che: aveva assistito all’incidente stradale del 05/08/2008, nel quale era stato coinvolto il minore; aveva visto il minore, antecedentemente all’incidente, fermarsi con il suo motorino prima dell’incrocio, guardare se non venisse nessuno e poi riprendere la marcia; prima dell’incidente aveva visto arrivare un’auto a grande velocità che, senza rallentare, aveva investito il ragazzo al centro dell’incrocio; e successivamente Mary Ann Casaccio consegnava a Francesca Bonsignore, dopo che quest’ultima aveva reso la falsa testimonianza, la somma di € 200 per l’attività illecita svolta.

Francesca Bonsignore: Perché nella qualità di testimone accettava di dichiarare il falso dinanzi al Giudice accettando in cambio di benefici economici offerti da Mary Ann Casaccio, parte del suddetto procedimento e madre del minore e dal legale della stessa Angelo Balsamo. Ricevendo, dopo aver reso la falsa testimonianza, la somma di € 200 da Mary Ann Casaccio per l’attività illecita svolta.

Angelo Balsamo, Francesca Bonsignore, Mary Ann Casaccio: Perché Francesca Bonsignore, nella qualità di testimone dinanzi al Tribunale di Agrigento Sezione distaccata di Licata, nel procedimento civile di risarcimento danni a seguito di incidente stradale avvenuto il 05/08/2008, nel quale era stato coinvolto il minore figlio della Casaccio, rendeva false dichiarazioni dinanzi al Giudice in concorso e su istigazione di Mary Ann Casaccio, parte del suddetto procedimento e madre del minore, e del legale della stessa Angelo Balsamo, con i quali aveva previamente concordato il contenuto della falsa deposizione.

Angelo Balsamo, Francesca Bonsignore, Mary Ann Casaccio: Perché, in concorso con Angelo Balsamo e Mary Ann Casaccio, nel procedimento civile di risarcimento danni a seguito d’incidente stradale avvenuto il 05/08/2008, nel quale era stato coinvolto il minore, con artifizi e raggiri consistiti nel dichiarare falsamente in sede di deposizione testimoniale inducendo in errore la Compagnia di Assicurazioni Unipol S.p.A., presso la quale era assicurato il veicolo Fiat Panda condotto da tale Di Falco Michele coinvolto nel medesimo incidente stradale, procurava un ingiusto profitto a Mary Ann Casaccio, madre del minore, per € 29.341,08 e a Angelo Balsamo, nella qualità di difensore, per € 4.092,61 , con danno complessivo di € 33.433,69 per la suddetta compagnia di Assicurazioni che liquidava ai predetti tale somma a titolo di risarcimento danni e spese legali.

Angelo Balsamo: Perché, con denuncia presentata alla Compagnia Carabinieri di Licata, incolpava falsamente Mary Ann Casaccio e la sorella Angela del delitto di tentata estorsione ai suoi danni, sapendole innocenti. In particolare denunciava falsamente che le stesse gli avevano chiesto la somma di euro 7.000, minacciando che in caso contrario avrebbero divulgato un file audio contenente una conversazione che le medesime sorelle Casaccio avevano avuto con lui il 29/01/2013 all’interno del suo studio legale inerente un procedimento civile di risarcimento danni a seguito di incidente stradale avvenuto il 05/08/2008, nel quale era stato coinvolto il minore, nel quale la madre Mary Ann Casaccio era parte, rappresentata e difesa dall’avv. Angelo Balsamo.

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