LICATA – Droga, inchiesta “Pater familias”: confermate misure cautelari

In attesa del Riesame arrivano le prime decisioni adottate dal Gip del Tribunale di Agrigento, Ottavio Mosti, per gli indagati dell’inchiesta antidroga “Pater familias”. Restano ristretti agli arresti domiciliari Giacomo Occhipinti, 67 anni e la moglie Vincenza D’Orsi. Confermata la detenzione in carcere per il tunisino Faouzi Mejri, 38 anni e per Rosario Consagra, 46 anni. Per la compagna del primo, Maria Occhipinti, 30 anni, rinchiusa nel carcere Petrusa, il Gip deciderà domani. I due Occhipinti, padre e figlia, la D’Orsi e Mejri sono difesi dall’avvocato Calogero Meli, che per tutti i suoi assistiti ha presentato ricorso al Tribunale della Libertà di Palermo, chiedendo l’annullamento dell’ordinanza di custodia cautelare. Scarcerato, invece, Giuseppe Famà, 26 anni, difeso dall’avvocato Dario Crocifisso Granvillano. Agli arresti domiciliari rimane Giuseppe De Caro, 33 anni. Confermata la custodia in carcere per il tunisino Mohamed Cheldi Khelifi, 36 anni, ritenuto il fornitore dei pusher licatesi. L’operazione antidroga denominata “Pater Familias” condotta dai poliziotti del Commissariato di Licata, è scattata all’alba del 5 luglio scorso. Otto le persone raggiunte da un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip Mosti, su richiesta del sostituto procuratore della Repubblica di Agrigento, Andrea Bianchi. Le accuse per tutti gli indagati sono di detenzione, spaccio e traffico di sostanze stupefacenti.

Condividi
         
 
   

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *