LICATA – Ecco il killer dell’omicidio di Angelo Carità arrestato all’alba[VD1][VD2]


Ecco le immagini che immortalano le fasi concitate dello spietato agguato, del giorno di pasquetta , lunedi 2 aprile, nel corso del quale il killer, Orazio Rosario Cavallaro, 61 anni di Ravanusa, giunto a piedi ed indossando un giubbotto , esplode il colpo di grazia alla vittima Angelo Carità, 61 anni, bracciante agricolo, già condannato all’ergastolo per l’omicidio del compaesano Giovanni Brunetto,  un piccolo imprenditore agricolo di Licata, il cui corpo fu ritrovato nel 2013 in una campagna di Canicattì.

Nel frattempo, Angelo Carità era ritornato in libertà, per essere barbaramente ucciso a colpi di pistola, davanti al cancello del proprio terreno agricolo a Licata. A sei mesi esatti, è arrivata la svolta nelle indagini.  Forse, ucciso per vendetta, tanto da assoldare un killer, in questo caso  l’esecutore materiale dell’omicidio, che per gli investigatori sarebbe, Orazio Rosario Cavallaro, sorpreso ancora nel sonno, all’alba , da una decina di Carabinieri , supportati anche da unità cinofile, facendo scattare le manette ai suoi polsi con l’accusa di “omicidio volontario” e “porto abusivo di arma da fuoco”, in esecuzione di un provvedimento di “fermo di indiziato di delitto” emesso dalla Procura della Repubblica di Agrigento, dove, in mattinata sono stati illustrati i dettagli dell’arresto.

Un caso rivelatosi molto complesso, per mancanza di testimoni, ha visto dapprima l’intervento della sezione investigazioni scientifiche del reparto operativo , che ha effettuato un sopralluogo sulla scena del crimine. Poi una miriade di pedinamenti ma, anche l’acquisizione e l’analisi meticolosa delle immagini degli impianti di video-sorveglianza di tutta la città di Licata, ottenute anche da vari esercizi commerciali ubicati nei pressi del luogo del delitto. La svolta arriva anche durante la perquisizione in casa dell’indagato, trovato in possesso di un giubbotto sul quale, poi, gli specialisti dei carabinieri del Ris di Messina hanno confermato che le macchie sul giubbotto in questione, altro non erano che tracce ematiche riconducibili  alla vittima dell’omicidio. La Procura ha disposto il fermo di Orazio Rosario Cavallaro perché preoccupati di una sua eventuale fuga. Cavallaro, in passato è stato già  condannato per mafia, droga e armi e potrebbe contare su collegamenti in Germania anche da soggetti dell’agrigentino. Ci sarebbero anche due indagati per favoreggiamento e secondo le prime indagini , non ci sarebbe alcun collegamento tra il sicario e la sua vittima. Quindi, si presume che  Cavallaro abbia agito su specifico mandato con compenso  per l’omicidio compiuto.

La vicenda è stata illustrata in Procura, ad Agrigento,  nel corso di una conferenza stampa,  dal Procuratore Luigi Patronaggio, dall’aggiunto Salvatore Vella , dal sostituto procuratore Simona Faga e dal Comandante del Reparto Operativo, Rodrigo Micucci.

 

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