LICATA – Scandalo in Cooperativa per maltrattamenti: 5 misure cautelari e 8 indagati [FOTO]

Scandalo a Licata dove la Procura di Agrigento e i Carabinieri hanno accertato che la Cooperativa sociale Onlus Suami, anziché curare e assistere persone con gravi handicap fisici e psichici, li avrebbe costretti in un vero e proprio lager, dove i malati sarebbero stati maltrattati, puniti, nutriti con alimenti scaduti e in alcuni casi legati con delle catene. Gli indagati sono 8, e le misure cautelari imposte, firmate dal Tribunale di Agrigento, sono 5, invocate dal sostituto Alessandro Macaluso e dal procuratore Renato Di Natale nell’ ambito dell’ inchiesta intitolata “Catene spezzate”. E’ stata arrestata ai domiciliari Caterina Federico, 33 anni, di Licata, assistente sociale, e responsabile ex facto della gestione della Casa di cura. Poi, il divieto di dimora è stato imposto ad Angelo Federico, 30 anni, Domenico Savio Federico, 25 anni, e Giovanni Cammilleri, 25 anni. E poi l’ interdizione dall’esercitare l’ufficio direttivo della cooperativa è stato imposto a Salvatore Lupo, 40 anni, di Favara. La sede della Casa di cura è stata sottoposta a sequestro preventivo. Gli indagati risponderanno, a vario titolo, di maltrattamenti di persone affidate per ragioni di educazione, istruzione, cura, vigilanza o custodia, e sequestro di persona. Secondo quanto emerso dalle indagini, persone con deficit mentali e fisici sarebbero state costrette al digiuno, al divieto di contatti telefonici con i familiari, ed alla reclusione all’interno delle stanze da letto. In un caso, uno dei disabili è stato costretto il giorno e la notte legato con catene in ferro alla struttura metallica del proprio letto. Infine, oltre alle precarie condizioni igienico-sanitarie, all’interno della struttura è stato accertato anche l’utilizzo di acque contaminate da batteri coliformi, mentre gli alimenti distribuiti sono stati in pessimo stato di conservazione e scaduti.

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