MAFIA A ROMA – 15 anni e 10 mesi al boss gelese Rinzivillo

Condanna a 15 anni e 10 mesi di carcere, oltre a una multa di 60mila euro, per Salvatore Rinzivillo: il boss di Gela che aveva grandi relazioni a Roma è stato condannato col rito abbreviato per un tentata estorsione da 189 mila euro al titolare del “Cafè Veneto”, nella centralissima via Veneto della Capitale. Il gup di Roma Annalisa Marzano ha riconosciuto l’aggravante del metodo mafioso per i fatti che portarono il 4 ottobre 2017 all’arresto di Rinzivillo, da parte del Gico della Guardia di finanza di Roma e della squadra mobile di Caltanissetta.

Il pm Francesco Minisci aveva chiesto per il boss una condanna a 20 anni di carcere e una multa di 200mila euro. Nella vicenda finirono in manette anche il braccio destro di Rinzivillo, Santo Valenti, e un’altra decina di imputati che saranno processati il 18 giugno prossimo davanti al tribunale di Roma. Assolto Francesco Maiorano, per il quale erano stati chiesti 4 anni di carcere. Condannati inoltre Paolo Rosa (7 anni e 6 mesi), Giovanni Ventura (3 anni e 8 mesi), Angelo Golino (6 anni e 8 mesi) e Rosario Cattuto (4 anni e 2 mesi) per aver compiuto intimidazioni e minacce.

Coinvolti nei fatti anche due carabinieri infedeli, Marco Lazzari e Cristiano Petrone, impiegati dal boss per l’acquisizione illecita di notizie attraverso l’accesso abusivo alle banche dati in uso alle forze di polizia. Petrone è stato condannato a 4 anni e mezzo, mentre Lazzari sarà processato anche lui con rito ordinario il 18 giugno. Una seconda tranche dell’inchiesta è a Caltanissetta, dove Rinzivillo è indagato per associazione mafiosa.

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