MAFIA – Allarme per l’attentato a Di Matteo “Contatti” con Riina per il via libera
Nicolò Giangreco
Totò Riina dal carcere, tramite uno dei figli, Matteo Messina Denaro sul piano operativo. Ecco l’ipotetico e inquietante quadro su cui sta indagando il pool di pm dopo le rivelazioni del confidente che ha annunciato un attentato, con esplosivo e telecomandi pronti per colpire il magistrato Nino Di Matteo. Il sospetto più forte rimarrebbe sui capi di Cosa Nostra. Il confidente, ritenuto attendibile in alcune indagini su traffici di droga e di armi, ha confermato, infatti, gli allarmi già emersi dagli anonimi arrivati nelle ultime settimane. Il lavoro di Di Matteo si concentra sul legame tra l’intrusione a casa del pm Tartaglia, altro magistrato del pool, e i riferimenti ad «amici romani» che avrebbero spinto Messina Denaro ad agire sotto l’autorizzazione di Totò Riina, che avrebbe comunicato di essere d’accordo “tramite il figlio”. Gli inquirenti stanno lavorando però per ricostruire contatti “indiretti, non autorizzati”, che potrebbero dar vita a un incastro tra le rivelazioni dell’anonimista, dell’inizio della primavera, e quelle del confidente, di fine giugno
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