La sesta sezione della Corte di Appello di Palermo, presieduta da Biagio Isacco, ha emesso la sentenza relativa al procedimento denominato “Maginot”, dal nome dell’inchiesta antimafia che esattamente 2 anni fa portò all’arresto di vari soggetti ritenuti legati all’allora latitante di Cosa Nostra agrigentina Giuseppe Falsone. Accogliendo integralmente l’appello proposto dall’avvocato Giovanni Castronovo la Corte d’Appello ha assolto il boss campobellese da tutte le accuse mossegli ed annullando la condanna di primo grado a 18 anni di reclusione. Assolti anche Antonino Perricone e Giuseppe Mauriello, difesi dall’avvocato Giovanni Vaccaro. I due erano accusati di tentata estorsione aggravata. Pena ridotta da 6 anni a 5 anni e quattro mesi di carcere per il favarese Liborio Parello, difeso dagli avvocati Castronovo e Sbacchi, accusato di estorsione aggravata. Aumentata la condanna a Calogero Pirrera in accoglimento del ricorso proposto dal Pubblico ministero, condannato anche per il reato di associazione di stampo mafioso, a 8 anni ed 8 mesi di reclusione. Confermata la sentenza di primo grado per Antonino Pirrera, Francesco Caramazza e Carmelo Cacciatore.
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