MAFIA – I pm a caccia dei finanziatori latitanza Messina Denaro

 E’ caccia ai finanziatori della latitanza del boss Matteo Messina Denaro.

I pm che hanno coordinato l’indagine che ha portato alla sua cattura stanno cercando di capire come i soldi arrivassero al padrino di Castelvetrano che riusciva a mantenere un tenore di vita elevatissimo.

Addosso al capomafia il giorno dell’arresto sono state trovate delle carte di credito riferibili a conti correnti intestati ad alias sui quali, però, non ci sarebbero state disponibilità tali da consentirgli le spese – fino ai 15mila euro al mese – abitualmente sostenute.
    L’ipotesi è che le somme siano state di volta in volta consegnate al boss nel covo in cui si nascondeva, a Campobello di Mazara. Ma chi portava materialmente il denaro? E da dove arrivava quel fiume di soldi? Si indaga nella cerchia stretta dei favoreggiatori storici e della famiglia del capomafia. La Procura sta effettuando indagini anche patrimoniali per cercare di capire se dietro i finanziamenti ci fossero attività formalmente lecite gestite da prestanome o se i soldi arrivassero dalle estorsioni e da attività illecite.

Sono emersi altri tre scatti fotografici inediti di Matteo Messina Denaro. Risalgono a lunedì 16 gennaio, il giorno dell’arresto. Il boss è stato condotto nella caserma dei Carabinieri della Compagnia di San Lorenzo, dove firma il verbale di arresto.

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