MAFIA – Intestazione fittizia di beni Condannato il boss Falsone
Nicolò Giangreco
La quarta sezione della corte d’appello di Palermo, presieduta da Patrizia Spina, ha ridotto da 10 anni a 3 anni e 4 mesi la pena inflitta in primo grado al boss agrigentino Giuseppe Falsone. Il capomafia era accusato di due ipotesi di intestazione fittizia di beni. Per uno, quello relativo all’azienda agricola Rotonda dei Pini di Naro, è stato assolto. I giudici hanno anche disposto il dissequestro dell’impresa. Per il secondo, che riguardava una discarica di Campobello di Licata, è caduta l’aggravante mafiosa: da qui la riduzione di pena rispetto al primo grado che si era svolto in abbreviato davanti al gup. Falsone era difeso dall’avvocato Giovanni Castronovo.
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