MAFIA – Messineo:” Totò Riina è ancora un capo”[VIDEO]

A venti anni dalla cattura del “capo dei capi”, Totò Riina, il Procuratore Capo di Palermo, Francesco Messineo valuta gli aspetti bui di quella vicenda. Totò Riina fu arrestato il 15 gennaio 1993. Fu intorno alle 9 del mattino che Balduccio Di Maggio, piazzato con l’appuntato del Ros Giuseppe Coldesina

Dentro la “Balena”, un furgone bianco posteggiato in via Bernini, a Palermo, nei pressi del civico 52-54, pronunciò una frase passata alla storia:”Iddu è, ò mille pì mille”. 800 metri più in là due auto civetta, una guidata dal maresciallo Pinuccio Calvi e a bordo della quale c’era il Capitano Ultimo, alias Sergio De caprio, l’altra con i marescialli Riccardo Ravera e Longu, strinsero la Citroen Zx verde guidata da Salvatore Biondino e la costrinsero a fermarsi, sulla rotonda di via Leonardo Da Vinci. Totò Riina finì cosi, la propria latitanza dorata, durata 24 anni. Ma su quella cattura, episodio che pure fu importantissimo, ancora oggi le nubi non si sono dissolte. E il nuovo processo sulla trattativa ne è la riprova. Francesco Messineo è il capo della Procura che,  seguì l’arresto di Riina e sul presunto patto che vi sarebbe sotteso, continua a indagare. In un’intervista rilasciata al Giornale di Sicilia- Messineo afferma:” Fu un evento molto complesso, che ha molte chiavi di lettura. Intanto fu un grande successo per lo Stato , arrivò in un momento difficilissimo , per il Paese e per le Istituzioni, sottoposte ad una serie di attacchi durissimi, da una mafia che sembrava invincibile. La cattura fu dunque uno spartiacque, fra le immagini di uno Stato perdente e di uno Stato che iniziava a rialzarsi”. Non perquisire la villa – prosegue Messineo- anche se ispirata dalle migliori intenzioni investigative, fu una decisione sbagliata. Non sapremo mai quali tracce avremmo trovato in quella casa visto che per 18 giorni la villa non fu perquisita. Di certo c’è che quella stagione fu molto complessa e che c’è ancora molto da chiarire”. Infine, Messineo ne è certo:” I capi detenuti non decadono mai. Vengono sostituiti a livello operativo. Stando all’indagine Perseo, del 2008, per cambiare la “costituzione” di Cosa Nostra si doveva consultare Riina, nella sua cella al 41 bis”.

 

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