MAFIA – Processo “Nuova Cupola”: ridotte condanne

Sensibili riduzioni di pena per numerosi imputati nell’ambito della sentenza di secondo grado del processo antimafia “Nuova cupola”, l’inchiesta che portò 51 persone, quasi tutte agrigentine, in carcere con l’accusa di appartenere alle famiglie mafiose di Cosa nostra in provincia di Agrigento.  Così hanno deciso i giudici della Corte d’Appello di Palermo: 13 anni di reclusione al palmese Francesco Ribisi (difeso avv. Daniela Posante), in primo grado era stato condannato a vent’anni; 13 anni e 6 mesi per il suo presunto braccio destro Giovanni Stefano Tarallo di Santa Elisabetta (avvocati Nino Gaziano e Giuseppe Barba) in primo grado aveva avuto 20 anni; 3 anni, invece, che 6, in continuazione con il processo “Cupola”, al boss di Sambuca di Sicilia e presunto capo provincia Leo Sutera (avvocato Nicola Grillo); 6 anni e 6 mesi per Antonino Gagliano (classe 1972 – 10 anni e 8 mesi in primo grado); 11 anni per Giuseppe Infantino, difeso dall’avvocato Totò Pennica, (in primo grado 14 anni e 4 mesi); 8 anni e 8 mesi per Natale Bianchi (in primo grado 10 anni e 4 mesi, difeso dall’avvocato Giovanni Castronovo); 4 anni per Fabrizio Messina (in primo grado 9 anni, difeso dall’avv. Totò Pennica); 7 anni e 8 mesi per Pietro Capraro (in primo grado 9 anni e 4 mesi); 6 anni e 4 mesi per Dario Giardina (in primo grado 8 anni e 8 mesi); 8 anni per Luca Cosentino (in primo grado 12 anni); 4 anni per Antonio Orlando, (in primo grado 6 anni), Lucio Francesco Vazzano  (in primo grado 6 anni  e 4 mesi) e Giuseppe Anzalone, (in primo grado 6 anni di reclusione). Assoluzione per Gaspare Carapezza (difeso dagli avvocati  Gianfranco Pilato ed Ernesto D’Angelo) che in primo grado aveva avuto 4 anni di reclusione. Condannati Pietro Capraro, Luca Cosentino, Antonino Gagliano (1972) Giuseppe Infantino, Fabrizio Messina, Francesco Ribisi, Leo Sutera e Giovanni Tarallo e Natale Bianchi  al pagamento delle spese (2.000 euro) a Camera di Commercio Agrigento, Centro Studi Pio La Torre, Comune di Agrigento, Confartigianato Agrigento, Sos democrazia, Federazione antiracket Italiane, Associazione Libero Futuro Agrigento, Confindustria Agrigento, Confindustria Centrio Sicilia, Anche Agrigento. Giuseppe Anzalone, Pietro Capraro e Natale Bianchi  condannati al pagamento delle spese (2.000 euro) affrontate da Alfonsina Drago, ditta individuale, Associazione Testimoni di giustizia e Associazione Libere terre. Antonino Orlando condannato al pagamento delle spese (2.000 euro) affrontate dalle parti civili Gerlando e Angelo Russello, titolari della ditta Ge.An. Costruzioni. Confermata nel resto la sentenza di primo grado  emessa dal Gup di Palermo Daniela Cardamone (rito abbreviato) che ha visto alla sbarra 41 presunti appartenenti a Cosa Nostra agrigentina. Complessivamente sono stati 18 gli imputati condannati, 23 gli assolti. Vent’anni di reclusione sono stati inflitti al palmese Francesco Ribisi e al suo presunto braccio destro Giovanni Tarallo di Santa Elisabetta. Sei anni, in continuazione con il processo “Cupola”, al boss di Sambuca di Sicilia e presunto capo provincia Leo Sutera. Assolto Vincenzo Cacciatore di Villaseta insieme a Roberto Belvedere, entrambi scarcerati già in aula. Ecco il quadro completo della sentenza: Giuseppe Anzalone 6 anni e 4 mesi di reclusione; Filippo Azzarello assolto; Roberto Belvedere assolto; Natale Bianchi 10 anni e 4 mesi; Antonio Brucculeri 2 anni e 8 mesi; Vincenzo Cacciatore assolto; Pietro Capraro (classe 1985) 9 anni e 4 mesi; Gaspare Carapezza 4 anni e 4 mila euro di multa; Francesco Paolo Cioffi assolto; Vincenzo Cipolla assolto; Luca Cosentino 12 anni e 6 mila euro di multa; Giuseppe Giovanni Faldetta assolto; Raffaele Faldetta assolto; Gerlando Fragapane assolto; Antonino Gagliano (classe 1972) 10 anni e 8 mesi; Antonino Gagliano (classe 1967) assolto; Dario Giardina 8 anni e 8 mesi; Gerlando Gibilaro assolto; Salvatore Guarragi assolto; Giuseppe Infantino 14 anni e 4 mesi; Roberto Lampasona assolto; Antonino Mangione assolto; Rosario Mangione assolto; Salvino Mangione assolto; Stefano Mangione assolto; Antonino Mazza assolto; Fabrizio Messina 9 anni; Giovanni Rampello assolto; Francesco Ribisi 20 anni; Maurizio Rizzo assolto; Stefano Alessandro Rizzo assolto; Roberto Romeo 6 anni e 6 mila euro di multa; Salvatore Russo Fiorino assolto; Maurizio Salemi 2 anni e 8 mesi; Leo Sutera 6 anni; Giovanni Tarallo 20 anni; Giorgio Traina assolto; Alfonso Tuttolomondo 3 anni e 4 mesi; Lucio Francesco Vazzano 6 anni e 4 mesi; Pasquale Vetro assolto; Antonio Orlando 6 anni e 6 mila euro di multa.

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