MAFIA – Processo a Marotta, niente sentenza chiamati due testi
Nicolò Giangreco
Rinviata dal Tribunale di Sciacca a nuova data la sentenza a carico di Carmelo Marotta, l’imprenditore riberese di 41 anni, accusato di essere stato il primo referente del super boss Giuseppe Falsone, durante la latitanza in Francia. I giudici saccensi hanno emesso un’ordinanza che dispone di sentire nuovamente in aula il perito tecnico Federico Corona, nominato dal Tribunale e incaricato di visionare e analizzare il contenuto di una pen drive, rinvenuta all’interno delle stanze della ditta di Marotta, e l’amministratore giudiziario delle società sottoposte a sequestro, Salvatore Buscemi. Il primo sarà ascoltato il 27 marzo prossimo; il secondo il 10 aprile. Nei confronti di Carmelo Marotta il pubblico ministero della Dda di Palermo Giuseppe Fici, ha avanzato una richiesta di condanna a 16 anni di carcere. Chiesta anche la confisca di tre aziende riconducibili all’imprenditore riberese. Il processo è scaturito dall’operazione antimafia “Maginot” della Squadra mobile, e portò in carcere una rete di presunti affiliati e fiancheggiatori dell’ex capo mafia Giuseppe Falsone.
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