MAFIA – Tolta libertà vigilata a fiancheggiatore del boss Di Gati

“La condotta di Pasquale Alaimo, sia durante la carcerazione che durante l’esecuzione della misura di prevenzione, è stata regolare tanto che il tribunale  gli ha revocato la sorveglianza speciale”.

Il magistrato di sorveglianza Federico Romoli, con queste motivazioni, ha disposto la revoca della misura di sicurezza della libertà vigilata che era stata applicata al favarese Pasquale Alaimo, 54 anni, fedelissimo del boss Maurizio Di Gati, che – dopo l’arresto, nel 2006, concordato con i carabinieri – lo indicò da subito come uno dei suoi principali collaboratori e fiancheggiatori durante la lunga latitanza. 

Il magistrato di sorveglianza, adesso, ha recepito le argomentazioni del difensore, l’avvocato Giuseppe Barba, che aveva chiesto la revoca del provvedimento, che prevede alcune restrizioni della libertà personale ed era stato applicato come appendice alla condanna a 13 anni di carcere per associazione mafiosa rimediata nell’ambito del processo “Camaleonte”.

Il magistrato, nel motivare la revoca della libertà vigilata, sottolinea “l’inversione di tendenza” rispetto al passato di Alaimo che “è impegnato nella coltivazione dei terreni di famiglia e nello studio per il diploma di elettrotecnico. In definitiva – aggiunge – si può ritenere che abbia cessato di essere pericoloso”. Considerazioni pressoché analoghe a quelle fatte dai giudici della sezione misure di prevenzione nei mesi scorsi.

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