Matteo Messina Denaro, indagato il medico che lo aveva in cura

La cattura di Matteo Messina Denaro è stata resa possibile anche e soprattutto seguendo la “pista del tumore” e delle cure pubbliche alle quali si è sottoposto il boss.Determinante per l’arresto l’identikit clinico realizzato dagli investigatori, che attraverso una serie di dettagli ha permesso di risalire alla vera identità del malato oncologico: un uomo di circa 60 anni, affetto da un tumore importante al colon, operato per quella patologia nel 2020, in piena pandemia.

Giovedì Bonafede era giunto nella clinica per sottoporsi alla visita di controllo e al trattamento chemioterapico. Il sospetto che in realtà si trattasse di Messina Denaro era già maturato qualche mese prima nella mente degli inquirenti. Per questo al momento dell’ingresso del paziente Bonafede nel sistema informatico, è scattata la maxi operazione di 150 militari che ha portato all’arresto del superboss di Cosa Nostra.

La ricerca sui database sanitari nazionali, e soprattutto siciliani, ha preso il via circa tre mesi fa. Una sfida non facile per gli investigatori, dato che al ministero della Salute non esiste una banca dati unica per i malati oncologici. Esiste però un database in cui, in modo anonimo, vengono registrate le patologie dei pazienti. Ed è lì che è stata individuata la scheda sospetta di un 60enne con metastasi gravi e un tumore al colon, che viveva probabilmente in Sicilia. Le indagini si sono fatte più specifiche e, circa un mese fa, sulla scrivania dei carabinieri è comparso il nome decisivo di Andrea Bonafede, lo stesso del nipote di uno dei più fidati collaboratori di Messina Denaro.

Alfonso Tumbarello, di 70 anni, il medico che aveva in cura Andrea Bonafede, alias Matteo Messina Denaro, è indagato nell’ambito dell’arresto del super latitante. Tumbarello è di Campobello di Mazara ed è stato per decenni medico di base in paese, sino a dicembre, quando è andato in pensione. Tumbarello sino a qualche mese fa è stato medico del vero Andrea Bonafede, di 59 anni, residente a Campobello di Mazara e avrebbe prescritto le ricette mediche a nome dell’assistito. I carabinieri hanno perquisito le abitazioni di Campobello, di Tre Fontane e l’ex studio del medico che è stato anche interrogato.

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