Matteo Salvini, convention e selfie a teatro a Palermo.[VIDEO]

“Rispetto le sue idee, ma non cambio le mie. I numeri dicono l’esatto contrario, i numeri dicono che non siamo mai stati così forti nelle regioni del Nord e con grande orgoglio dico che siamo determinanti e presenti in tutte le regioni del Sud. Il voto della Calabria la settimana scorsa lo testimonia. Vogliamo unire, se qualcuno vuole dividere non è il momento né il movimento. I padri nobili sono i 9 milioni d’italiani che ci hanno scelto”. Lo ha detto il segretario della Lega Matteo Salvini a margine dell’incontro incontro avuto con il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci a palazzo d’Orleans a Palermo, commentando l’intervista al presidente della Lega Umberto Bossi che gli rimprovera la prospettiva “il nazionalista” impressa al partito.

“In discussione leadership partito? No, un partito che ha il 33% dei voti e l’affetto di milioni di italiani penso che risponda coi fatti”.

Sul sindaco di Palermo Leoluca Orlando, Salvini invece ha detto: “Sarebbe carino che un sindaco accogliesse nella sua città tutti, a prescindere dai colori, anche quelli che votano il centrodestra. Un sindaco che dice ‘non mi piace se arriva Tizio o Caio’ ha una visione medievale, un pochino arrogantella, un pochino squadrista della democrazia. Non pretendo di stare simpatico, e che venga a salutarmi, ma dire ‘non è benvenuto a Palermo’ mi sembra meschino nei confronti dei palermitani”.

Mentre Matteo Salvini si trova ancora dentro al teatro a Palermo per i selfie con i simpatizzanti che hanno seguito la convention, all’esterno una cinquantina di Sardine prosegue la contestazione con urla contro il leader della Lega. Hanno atteso fino alla fine dell’incontro organizzato al teatro Massimo e poi, nel foyer del teatro, si sono messi in fila per un selfie con il leader della Lega Matteo Salvini. Una fila di un centinaio di persone per arrivare a stringere la mano al Capitano e portare a casa un selfie con lui sorridente e sullo sfondo il simbolo della Lega.

Salvini: «Un conto è stare fuori a fare casino e farsi le canne, un conto è impegnarsi. Ai cronisti che mi chiedevano cosa direi ai ragazzi che mi contrastano ho risposto: inviterei i ragazzi a mettere dei fiori nei loro cannoni, poi ho pensato che mi potevano fraintendere, che questo messaggi di pace potrebbe essere frainteso». 

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