Messina Denaro dal carcere: “Ho letto centinaia libri sul mio tumore, curatemi bene con farmaci da Israele”

Matteo Messina Denaro è in buone condizioni di salute: ha superato i postumi della prima chemio di mantenimento e nelle prossime settimane si sottoporrà alla seconda. I medici che hanno in cura il boss, in carcere a L’Aquila in regime di 41 bis, lo avrebbero rassicurato che si stanno seguendo procedure all’avanguardia come da protocolli internazionali. E all’équipe guidata dal professor Luciano Mutti, primario oncologo dell’ospedale aquilano, il capomafia si sarebbe raccomandato così: “Ho letto centinaia libri sul mio tumore, curatemi bene”. Aggiungendo la richiesta di farmaci speciali utilizzati in Israele.

Messina Denaro avrebbe avuto solo qualche problema gastrointestinale, a seguito della prima chemio sostenuta nell’ambulatorio ad hoc allestito accanto alla sua cella. E da quanto si è appreso gli oncologi prevedono di fare la seconda seduta entro le prossime settimane. 

“Non ho ricevuto un’educazione culturale ma ho letto centinaia di libri, sono quindi informato sulle cure, vi prego di poter essere trattato con farmaci e terapie migliori”. Avrebbe ripetuto più volte, con toni pacati e cordiali, questo suo pensiero il boss Messina Denaro, rinchiuso da dieci giorni nel carcere di massima sicurezza dell’Aquila.

A medici e personale penitenziario, le uniche persone con cui gli è permesso di parlare visto il regime del 41 bis, “confessa” che le sue preoccupazioni sono legate alla cura del tumore al colon. 

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