Michele Sodano vota “No” al Governo Draghi e viene espulso dal M5S

Dopo l’astensione sul voto di fiducia al governo Draghi arriva l’espulsione dal Movimento Cinque Stelle del deputato agrigentino Michele Sodano. Ad annunciarlo una nota firmata da Davide Crippa, deputato dei pentastellati: “Su indicazione del capo politico Vito Crimi dispongo la tua immediata espulsione dal partito” recita il comunicato. E la risposta del deputato agrigentino non è tardata ad arrivare con un lungo post su Facebook.

“Non intendo – dice il diretto interessato – in alcun modo intraprendere una battaglia personale nei confronti di Vito Crimi che ha appena annunciato nuove espulsioni all’interno del gruppo Camera. Nei suoi lunghi mesi di reggenza, il Movimento 5 Stelle ha sofferto della mancanza di una leadership autorevole e visionaria, la percezione degli Italiani nei nostri confronti si è indebolita di giorno in giorno, nonostante le valide azioni e la presenza di  valorosi rappresentanti sempre al lavoro. Rispetto la sua opinione, ma credo fortemente che questa scelta non spetti a lui. Il Movimento attende una nuova governance, che sappia rafforzare l’identità e costruire una strategia efficace e un’organizzazione adeguata alle ambizioni di una forza politica che vuole cambiare il Paese. La prossima parentesi politica sembra schiacciare il Movimento. Come ho già detto ieri nella mia dichiarazione di voto, la disponibilità a lavorare con il Professor Draghi c’è tutta, non prima, però, di stilare il percorso programmatico della nuova maggioranza, per blindare temi troppo importanti per l’Italia e risultati raggiunti che Lega e Forza Italia vogliono già stralciare. Conflitto di interessi, revoca delle concessioni ad Autostrade, ambiente. Come possiamo dare la fiducia senza conoscere il progetto unitario? In Commissione Bilancio abbiamo appena scoperto che il nuovo Governo ha dato parere negativo all’emendamento M5S a firma Davide Crippa che prevedeva la proroga al 2024 della fine del mercato tutelato dell’energia per famiglie e micro imprese. Cominciamo già a tutelare le grandi imprese, piuttosto che i piccoli consumatori?”

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