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 MIGRANTI – Il neonato caduto in mare è scivolato dalle braccia della madre: era vivo

Oltre cinquecento migranti, su un vecchio peschereccio in ferro, secondo una stima ancora provvisoria, sono approdati a Lampedusa dopo essere stati intercettati a quattro miglia dalla costa dalle motovedette della Guardia di Finanza che li hanno scortati in porto, 27 settembre 2021. Tra i migranti - provenienti da Marocco, Siria, Bangladesh ed Egitto - anche donne e bambini. Tra poco cominceranno sul molo le operazioni di sbarco, le procedure di identificazione e i controlli sanitari. Nelle ore immediatamente precedenti si erano registrati altri 5 sbarchi sull'isola per un totale di 119 persone. ANSA

Ha perso i sensi, è stata creduta svenuta ma in realtà era morta, e il neonato, che stringeva forte in braccio, gli è scivolato finendo in mare.

A fare chiarezza, ricostruendo cosa sarebbe accaduto sul barchino di 6 metri soccorso nella tarda serata di ieri dalla motovedetta Cp 324 della Guardia costiera, è la Procura di Agrigento.
Per tutta la mattinata, i 41 dei 42 superstiti (uno è minorenne) sono stati ascoltati con i mediatori culturali. Le incomprensioni, dovute alla lingua, sono state chiarite: la donna non ha gettato in mare il cadavere del figlio, ma è morta e il neonato che sarebbe stato vivo è finito in acqua annegando.

Anche l’altro migrante che, in prima battuta, era stato detto si fosse buttato in mare per cercare di recuperare il corpicino del neonato, è svenuto ed essendo seduto sul bordo della barca è finito in acqua.
I superstiti hanno raccontato che non mangiavano da giorni e che avevano anche finito l’acqua, tant’è che da diverse ore bevevano acqua del mare. La Procura, con a capo Salvatore Vella, ha disposto l’autopsia sugli otto cadaveri. L’esame si farà nella camera mortuaria dell’ospedale di Agrigento dove le salme, nei prossimi giorni, verranno trasferite.

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