Migranti, Salvini: «Chiusi i porti italiani alla nave Aquarius». La replica di Malta: «Non spetta a noi»

Il Viminale non autorizzerà l’ingresso in un porto italiano della nave Aquarius, che si trova in navigazione nel Mediterraneo con 629 migranti a bordo. L’imbarcazione si trova a 43 miglia da Malta e il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha scritto una lettera urgente alle autorità de La Valletta proprio per comunicare che quello è il «porto più sicuro», dunque spetta a loro concedere il via libera all’attracco. Su Facebook ha incalzato: «Da oggi anche l’Italia comincia a dire no al traffico di essere umani, no al business dell’immigrazione clandestina». Posizione rimarcata anche dal ministro delle Infrastrutture Toninelli: « Malta non può continuare a voltarsi dall’altra parte quando si tratta di rispettare precise convenzioni internazionali» sostiene.

La riposta di Malta si fa attendere solo poche ore. «Il recupero della nave Aquarius «è avvenuto nell’area di ricerca e salvataggio libico ed è stato coordinato dal centro di Roma. Malta non è l’autorità di coordinamento e non ha competenze su questo caso» afferma un portavoce del governo maltese. La Valletta respinge dunque la possibilità di accogliere Aquarius con il suo carico di migranti ma il premier maltese Muscat prova a disinnescare la tensione con l’Italia. «Malta – ha detto in una intervista radiofonica – intende costruire buone relazioni con l’Italia, nella convinzione che gli interessi di Roma e La Valletta siano simili». « Il mio paese – ha proseguito- ha sempre agito in accordo con le regole internazionali sull’immigrazione e lo dimostrano fatti documentati. Per La Valletta, la priorità resta quella di salvare le vite dei migranti ma è importante che regole e convenzioni internazionali sul salvataggio vengano seguite da tutti».

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