Gli esami autoptici sono stati disposti dal pm di turno Alessandro Gobbis per fugare qualsiasi dubbio sulle cure ricevute nella struttura sanitaria e sulle cause della morte legate all’aggravarsi della malattia che lo aveva colpito ormai da tempo.
All’autopsia, da quanto si è saputo, non ha partecipato alcun consulente per la famiglia Provenzano, ma solo quello nominato dalla Procura. Per effettuare l’accertamento il pm ha dovuto aprire formalmente anche un fascicolo a ‘modello 45’, ossia senza ipotesi di reato nè indagati. Gli inquirenti sono ora in attesa di una relazione con i primi esiti dell’autopsia.
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