MONTALLEGRO – Pensionata uccisa, arrestato il presunto autore

Cercava denaro per finanziare il suo vizio ormai compulsivo di scommettere, anche mille euro e più alla settimana, su eventi sportivi. Ci sarebbe questo alla base dell’omicidio di Giovanna De Rossi, 68 anni, la donna originaria di Roma, uccisa nel suo appartamento di Montallegro, in provincia di Agrigento.

L’assassino sarebbe Leonardo Iatì, 21 anni, figlio di un ispettore di Polizia in servizio alla Questura di Agrigento, ed arrestato dai carabinieri del Reparto operativo di Agrigento che hanno eseguito una misura cautelare firmata dal gip del Tribunale Stefano Zammuto su richiesta del sostituto procuratore Antonella Pandolfi, del procuratore aggiunto Ignazio Fonzo e del procuratore Renato Di Natale.

Ad incastrare il giovane è stato proprio il padre che, da uomo di legge, si era sottoposto, come tutti gli altri vicini di casa, al prelievo di un campione del Dna. E per gli investigatori del Ris di Messina che li hanno comparati i risultati sono stati sorprendenti visto che il profilo di Iatì era compatibile con quello di un parente stretto dell’assassino. Da qui le indagini si sono subito focalizzate su Leonardo e scavando nella sua vita si è scoperta la sua passione compulsiva e insana per il gioco e per le scommesse. A confermare il volume di gioco  –  del tutto incompatibile con il fatto che Leonardo Iatì fosse disoccupato  –  alcuni gestori di sale scommesse del paese.

Il giovane giocava anche mille euro a settimana e certamente il volume delle vincite era inferiore alle perdite complessive.

Da qui  –  secondo gli investigatori  –  la scelta del ragazzo di cercare i soldi a casa di Gianna De Rossi che secondo l’opinione comune era piuttosto facoltosa. Ma qualcosa è andato storto e così il ragazzo ha ucciso la donna sferrandole un colpo alla testa con un grosso vaso di vetro fracassandole il cranio. Giovanna De Rossi, ex maestra di musica, venne trovata con il cranio fracassato e seminuda, riversa sul pavimento di casa. Secondo i carabinieri Iatì dopo il delitto cercò anche di depistare le indagini e sul corpo della vittima, con un punteruolo, aveva anche disegnato delle esse.

La De Rossi era a Montallegro da due anni da quando aveva lasciato Roma per via di alcune vicissitudini economiche della sua famiglie. Si era stabilita a Montallegro su consiglio di un suo amico massone che peraltro l’aveva anche aiutata a iscriversi ad un’altra loggia massonica, la “Saverio Friscia” di Sciacca.

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