NARO – Il bimbo avvelenato, per la Procura volevano uccidere tutti

Il principio attivo del pesticida che avrebbe causato la morte di Sebastian Lupescu, il bambino romeno di 5 anni deceduto due giorni fa al Policlinico di Messina, non è in vendita in Italia dal 2008. È quanto emerge da indagini dei carabinieri del comando provinciale di Agrigento e del Ris di Messina. È stata vietata la vendita, in applicazione di una direttiva dell’Unione europea, perchè incolore e inodore, e quindi pericoloso. Gli investigatori non escludono che esistano in circolazione residui del pesticida o che sia stato importato da Paesi che non aderiscono all’Ue. 

La Procura di Agrigento ha posto sotto sequestro la salma del piccolo. Oggi la salma doveva essere consegnata ai genitori che si trovavano nel nosocomio peloritano ma è probabile che la Procura voglia prima eseguire l’autopsia sul corpo del bambino. I genitori sono intanto partiti per Agrigento dove saranno di nuovo sentiti dai carabinieri.

Lo scorso 8 marzo scorso, il piccolo Sebastian era stato ricoverato all’ospedale di Canicattì, assieme a due suoi fratelli, Alexandro, 7 anni, e Inonut, di 10, adesso fuori pericolo. Inizialmente, per la Procura di Agrigento, che coordina le indagini dei carabinieri del comando provinciale della Città dei Templi, e che ha aperto un’inchiesta per omicidio volontario, l’accertamento autoptico non era stato ritenuto necessario. I cioccolatini erano in una busta di plastica, assieme a una bottiglia di vino e delle arance, lasciata davanti la casa della famiglia romena.

Sebastian era parte di un nucleo familiare “ben inserito” nel contesto sociale ed economico di Naro. Ben voluti da vicini di casa e nel quartiere. Un quadro complessivo che rende difficili le indagini dei carabinieri. Gli investigatori non escludono che l’obiettivo non fossero i bambini, ma una “punizione” nei confronti di adulti, ma anche su questo fronte non c’è certezza tanto che le indagini “sono svolte a 360 gradi”. I genitori del piccolo ai militari dell’Arma non hanno saputo offrire spunti investigativi particolari: “Siamo lavoratori – hanno ribadito ai carabinieri – non abbiamo nemici perchè non abbiamo fatto del male ad alcuno. Chiediamo soltanto giustizia per i bambini e per noi”.

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