NARO – Omicidio Terranova, l’indagine passa alla Dda

Passano alla Direzione Distrettuale antimafia di Palermo le indagini sull’omicidio di Salvatore Terranova, il commerciante di 58 anni, ucciso dai sicari lunedi sera a Naro, subito dopo la chiusura del negozio di casalinghi di cui era titolare in piazza Crispi. La decisione è stata presa ieri mattina, durante un confronto tra Maurizio Scalia, procuratore aggiunto della Ddda che coordina tutte le indagini di mafia di Agrigento, ed i vertici della Procura agrigentina, rappresentati dal procuratore Capo Renato Di Natale e dall’aggiunto, Ignazio Fonzo.

Salvatore Terranova, lunedi sera, alle ore 20.10 aveva abbassato la saracinesca del suo negozio di casalinghi ed era salito in auto, una jaguar grigia, ma i killer non gli avevano dato il tempo di partire. Lo avevano affiancato e gli avevano esploso contro, da distanza ravvicinata, due colpi di fucile caricato a pallettoni. I proiettili hanno raggiunto alla testa il commerciante, uccidendolo sul colpo. Salvatore Terranova non aveva precedenti penali, ma a fare il suo nome erano stati, qualche anno fa, alcuni collaboratori di giustizia. Prima Salvatore Morello, che successivamente aveva ritrattato le dichiarazioni, e più di recente Giuseppe Sardino, già consigliere comunale di Naro, avevano parlato di una vicinanza di Salvatore Terranova a Cosa Nostra. Gli investigatori avevano eseguito i riscontri del caso, che avevano dato esito negativo. Salvatore Terranova era risultato pulito, tanto che nei confronti del titolare del negozio di articoli per la casa non era stato aperto alcun procedimento giudiziario.

Considerato che si assiste, di recente, ad una ripresa degli omicidi in provincia di Agrigento, i magistrati che coordinano l’attività dei carabinieri intendono andare a fondo del fenomeno. In questo ambito proveranno a scoprire eventuali correlazioni, tra il delitto di lunedi sera a Naro e quello dello scorso 26 gennaio a Favara.

I Carabinieri hanno prelevato i filmati registrati dalle telecamere di sorveglianza della zona, ma pare che i primi riscontri siano negativi.

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