NARO – Tutti attorno a Cremona

Le istituzioni della provincia di Agrigento, si sono strette ieri sera attorno al sindaco di Naro Lillo Cremona, vittima di un ignobile e vile atto intimidatorio nei giorni scorsi. Ma anche i cittadini, di Naro, hanno voluto abbracciare idealmente il capo dell’amministrazione comunale e la sua giunta e dire tutti insieme no alla cultura mafiosa affollando la piazza. Nella piazza antistante il municipio, sindaci della provincia di Agrigento, una ventina in tutto, senatori, deputati nazionali, regionali hanno preso parte alla manifestazione per la “Legalità” nata in maniera quasi spontanea dopo avere appreso della notizia dell’intimidazione nei confronti di Lillo Cremona.

Sul palco, in apertura a parlare il sindaco di Naro e gli esponenti della sua giunta. “Mi conforta- ha detto Lillo Cremona- vedere la presenza di tanti colleghi sindaci qui in piazza a fianco a me. Mi da la forza di andare avanti la vicinanza che ho ricevuto dal Prefetto, a poche ore da quel gesto di cui sono stato obiettivo. Mi carica ancora di più vedere tanti miei concittadini essere qui con noi. Questa è la provincia di Agrigento, la Sicilia, che vogliamo noi amministratori – ha aggiunto-. Una terra libera da oppressioni e pressioni mafiose che possa garantire i diritti alla gente che amministriamo e soprattutto un futuro ai nostri giovani. Oggi- ha concluso- chi ha cercato di farmi indietreggiare nella mia azione politica facendomi oggetto di minacce ha sbagliato di grosso. Io andrò avanti nella mia azione confortato dalla presenza di tutti voi qui stasera accanto a me. Naro non è una città di mafia, Naro è un paese libero e di gente onesta”. Poi l’intervento dei suoi assessori i quali hanno confermato l’impegno per la città nell’amministrare accanto al loro sindaco, colui il quale vuole far voltare pagina ad un paese che negli anni ha vissuto una crisi economica, sociale e culturale senza precedenti”. Poi è stata la volta del sindaco di Palma di Montechiaro, Pasquale Amato delegato dai colleghi presenti come una sorta di portavoce, esternare le proprie preoccupazioni. Amato è stato duro nei confronti dello Stato. “Quando al nord vi erano le Brigate Rosse, lo Stato ha formato squadre speciali per combatterle ed eliminarle definitivamente il fenomeno. Nella lotta alla Mafia, invece- ha concluso questo non è avvenuto ed oggi in questa nostra terra dobbiamo continuare a parlare di criminalità organizzata”. Parole dalle quali ha preso le distanze il senatore dell’Ncd, Giuseppe Marinello. “Dissento con quanto affermato sin qui. Io in prima persona ho firmato l’inasprimento del 416 bis contro i mafiosi. Questo – ha aggiunto è lo sSato che ha catturato Totò Riina, Bernardo Provenzano, Giuseppe Falzone. Che da la caccia a Matteo Messina Denaro, aggredendo anche dopo la morte i patrimoni illeciti acquisiti dai boss. Non posso certamente condividere quanto è stato detto”. Poi Tonino Moscatt, del Pd, ha rilanciato l’idea di creare in questa provincia un laboratorio permanente per la Legalità. Alla manifestazione era presente il vice presidente della Regione Mariella Lo Bello. Il deputato nazionale Nino Bosco. I deputati regionali: Vincevo Fontana, Lillo Firetto. Impossibile fare l’elenco completo dei sindaci e degli amministratori presenti tanta massiccia è stata la partecipazione all’iniziativa. Ma il messaggio che ne è venuto fuori è stato soltanto uno: Lillo Cremona non è solo. Nell’agrigentino ci sono tanti sindaci a volere lottare insieme per trasformare questa terra in una provincia migliore ed al servizio dei cittadini.

FONTE: Carmelo Vella- La Sicilia

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