NISCEMI – Omicidio Sandri, condannato imputato assolto in primo grado

La Corte d’appello per i minorenni di Catania ha condannato a 16 anni e sei mesi di reclusione  Salvatore Cancilleri per l’uccisione di Pierantonio Sandri, 19 anni scomparso a Niscemi il 3 settembre del 1995 e i cui resti sono stati ritrovati nel bosco niscemese di contrada Ulmo nel 2009. In primo grado l’imputato, oggi 35enne, ma all’epoca dei fatti ancora non maggiorenne, era stato assolto.

La sentenza arriva dopo le indagini, coordinate dalla Dda della Procura di Catania, che la polizia di Caltanissetta aveva avviato sulle denunce della professoressa Ninetta Burgio, morta a 76 anni nel 2011, dopo 16 anni trascorsi a cercare la verità sulla morte del figlio. La donna ha combattuto anche perché il nome di Pierantonio uscisse dal tam tam mediatico che lo voleva, in quanto vittima di una lupara bianca, coinvolto in qualcosa di criminale. Invece Sandri era stato ucciso perché testimone oculare dell’incendio di un’auto da parte di un gruppo criminale mafioso di Niscemi (Caltanissetta).

A svelare i retroscena del delitto è stato il collaboratore di giustizia Giuliano Chiavetta, già condannato a 16 anni di reclusione che fece ritrovare i resti della vittima.

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