OMICIDIO AMATO – Tribunale del riesame: resta in carcere il palmese Bonfanti

La prova dello “stub”, l’esame che consente di individuare la presenza della polvere da sparo che si diffonde nell’aria dopo avere usato una pistola, è negativa: il tribunale del riesame, però, conferma l’arresto. Nicola Bonfanti, 25 anni, accusato insieme al padre Vincenzo e al fratello Raimondo dell’omicidio di Nicolò Amato, resta in carcere.  La vittima, 64 anni, è stata freddata il 22 aprile dello scorso anno con sette colpi di pistola.

L’avvocato Santo Lucia, difensore del giovane, dopo l’esito dell’accertamento scientifico, eseguito nelle scorse settimane dal Ris, il reparto specializzato dei Carabinieri, ha chiesto ai giudici del riesame di rivedere la posizione dell’indagato e attenuare la misura cautelare ma il tribunale ha rigettato l’istanza. L’ultima parola spetta adesso alla Cassazione. Un amico di Nicola Bonfanti interrogato avrebbe fornito un alibi. La circostanza, se confermata, escluderebbe la partecipazione all’omicidio del giovane, nipote del sindaco di Palma di Montechiaro.

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