OPERAZIONE “ANNO ZERO” – Le intercettazioni, bisogna fare un poco di “scruscio” anche una sola volta [VD TG]

Al contrario della pacatezza mostrata dopo il periodo stragista dalla primula rossa di Castelvetrano Matteo Messina Denaro , c’è chi all’interno della consorteria mafiosa scalpita per evitare che questa mancanza di incisività sul territorio possa essere interpretata come segno di debolezza di “minchietudine“.

C’è un passaggio nell’ordinanza dell’operazioneAnno Zero“, che ha visto lavorare insieme Carabinieri, Ros, Polizia e Dia – che descrive in maniera inappuntabile il pensiero degli affiliati alla consorteria di Castelvetrano e cioè “l’assoluta necessità di un ritorno ad azioni violente sul territorio“. Partendo col dare una lezione a chi come Lorenzo Cimarosa , parente del boss, oggi defunto, ha tradito. Nel corso di una intercettazione Giuseppe Tilotta parlando con Antonino Triolo  “racconta di aver sollecitato Matteo Messina Denaro per il tramite di suo cognato Gaspare Como,. a smuovere la situazione e fare un poco di “scruscio“, anche una sola volta ma “giusto”. Triolo spiega che anche lui e altri avevano più volte  sollecitato in tal senso il latitante. E cosi Tilotta suggerisce di mandare un primo segnale  a Cimarosa. Mandando “due picciotti“a sprarare tutti i cavalli del centro ippico gestito dalla famiglia Cimarosa.

Ancora Giuseppe Tilotta e Antonino Triolo vengono intercettati mentre concordano azioni incisive anche nelle richieste estorsive , soprattutto in danno degli imprenditori forestieri, altrimenti sarebbe venuto qualcuno da fuori a “fregarsi i soldi”. Triolo fa notare al suo interlocutore che per porre in essere azioni incisive servono persone giuste – ” ci vogliono le persone adatte per fare bordello”- e Tilotta risponde di avere a disposizione almeno cinque – sei “picciotti” pronti a passare all’azione.

Triolo dimostrando una certa esperienza, ammonisce il suo interlocutore a essere prudente , anche nelle “messe a posto“delle imprese, spiegando che dovevano essere le ditte a cercare il contatto con i rappresentanti della famiglia  e solo in caso contrario di mandare un segnale, per far sentire la presenza mafiosa in maniera incisiva, Tilotta, cita il caso di una ditta di Catania che, aggiudicatasi un appalto in zona, avrebbe effettuato dei lavori facendo sapere che non intendeva pagare nessuno, ribadendo la sua convinzione di dover passare ad azioni dimostrative per non mostrarsi deboli.

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