Operazione antidroga tra Agrigento, Canicattì e Favara: decisive le rivelazioni di 2 donne [VIDEO][VD TG]

Le rivelazioni di due donne, finite sotto inchiesta, hanno permesso di sgominare un vasto traffico di droga tra Agrigento, Favara e Canicattì che ha portato questa mattina – su provvedimento (la richiesta è dei pubblici ministero Gloria Andreoli e Sara Varazi) del Gip del Tribunale di Agrigento Alessandra Vella – all’esecuzione da parte degli agenti della Squadra mobile di Agrigento, agli ordini del vicequestore aggiunto Giovanni Minardi – di 15 misure cautelari: 9 gli arresti (ai domiciliari), 4 obblighi di dimora, 1 divieto di soggiorno nel comune di Agrigento ed 1 obbligo di presentazione alla Polizia giudiziaria. Sono ben 72 gli episodi di spaccio contestati e 21 le persone indagate: Antonio Baldacchino, 20 anni di Favara; Michele Bongiorno, 30 anni di Favara; Camillo Cacioppo, 24 anni di Agrigento; Alisea D’Ippolito, 19 anni di Agrigento; Vanessa Fallea, 29 anni di Agrigento; Gabriele Gramaglia, 24 anni di Agrigento; Adonis Homea, 28 anni originario della Romania; Giovanni Lombardo, 26 anni di Agrigento; William Morreale, 27 anni di Agrigento; Lorenzo Maria, 31 anni di Agrigento; Calogero Mulè, 29 anni di Canicattì; Bah Ousmane, 20 anni, richiedente asilo; Carmelo Papia, 34 anni di Favara; Bryan Pullara, 21 anni di Favara; Cristina Schembri, 22 anni di Favara; Simona Schembri, 22 anni di Favara; Antonio Sciortino, 44 anni di Favara; Calogero Sorce, 27 anni di Favara; Angelo Stagno, 31 anni di Favara; Domenico Stagno, 20 anni di Favara.

Respinta la richiesta di misura cautelare per gli altri indagati.

Le attività investigative sono partite da due giovani donne che hanno disvelato una fitta rete di spaccio di stupefacenti di hashish, marijuana e cocaina, gestita con spregiudicate modalità imprenditoriali, alla luce del sole ed anche in luoghi della città sensibili e per tale ragione considerati quali aggravanti dal Codice Penale.

Durante le indagini sono stati effettuati numerosi sequestri di stupefacente di vario tipo; inoltre, diversi sono stati gli acquirenti che, monitorati durante l’acquisto, seguiti e trovati in possesso dello stupefacente, non hanno potuto far altro che confermare le ipotesi investigative degli inquirenti.

Le investigazioni sulle donne hanno permesso di allargare le indagini su numerosi altri soggetti che collaboravano con le stesse o erano loro fornitori.

I particolari dell’operazione sono illustrati in questo momento nel corso di una conferenza stampa in questura presente il pubblico ministero Sara Varazi, il dirigente della Squadra mobile Giovanni Minardi ed il suo vice, Giovanni Franco.

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