OPERAZIONE “ARTEMISIA” – Al vertice Lo Sciuto, domiciliari a Cascio , indagato Lagalla
Scoperta a Castelvetrano una
superloggia segreta fatta da massoni, politici e professionisti. Un gruppo in grado di condizionare le scelte
del Comune, così come finanziamenti regionali e di conoscere anche i
particolari di indagini della magistratura. Tutto questo emerge nel corso
dell’operazione chiamata in codice “Artemisia”, condotta dai carabinieri
del Comando Provinciale di Trapani, coordinati dalla questa Procura della
Repubblica che ha portato questa notte a 27 arresti in esecuzione di misura
cautelare emessa dal Giudice delle Indagini Preliminari del Tribunale di
Trapani. Altre 10 persone, invece, sono indagate a piede libero per numerosi
reati contro la
Pubblica Amministrazione, contro l’amministrazione della
Giustizia nonché associazione a delinquere segreta. Tra gli arrestati esponenti
politici e istituzionali della provincia di Trapani, che avrebbero fatto parte
di un vasto sistema corruttivo negli enti locali, quali il comune di
Castelvetrano e l’Inps di Trapani. L’inchiesta è coordinata dal procuratore
Alfredo Morvillo, dall’aggiunto Maurizio Agnello e dai sostituti Sara Morri,
Andrea Tarondo e Francesca Urbani. Al centro di tutto c’era la loggia
segreta che si trova in via Giuseppe Parini a Castelvetrano e che all’alba
è stata oggetto di una perquisizione. Al vertice del gruppo ci sarebbe
stato l’ex deputato regionale di Forza Italia Giovanni Lo Sciuto, ma
dell’associazione segreta avrebbe fatto parte anche l’ex sindaco di
Castelvetrano, Felice Errante, finito ai domiciliari e l’ex deputato di
Forza Italia, ex assessore regionale ed ex presidente dell’Ars Francesco
Cascio, accusato di aver favorito il gruppo. Cascio, 55 anni,
dipendente dell’Asp di Palermo, esponente di primo piano di Forza Italia, ha
ricoperto la carica di presidente del Parlamento siciliano dal 2008 al 2012; è
stato anche deputato nazionale nel ’94 e nel ’96.
Il politico siciliano era stato anche coinvolto in un’inchiesta per voto di
scambio nelle elezioni regionali del 2012. Nell’ottobre del 2016 era stato
condannato dal Gup di Palermo, con il rito abbreviato, a due anni e 8 mesi e
sospeso dall’Ars per effetto della Legge Severino. Nel dicembre di due anni. L’ex
deputato regionale, Lo Sciuto, godeva inoltre del rapporto privilegiato con il
presidente dell’ente di formazione professionale “A.N.F.E.”
(Associazione Nazionale Famiglie Emigrati), Paolo Genco, anch’egli
arrestato. fa era stato assolto
e riabilitato.
Avviso di garanzia per l’assessore Roberto Lagalla, quando era rettore dell’Università di Palermo. È indagato per abuso d’ufficio. In carcere sono finiti tre poliziotti