PALERMO – Assegnata la scorta a Lucia Borsellino. Familiari stupiti: “Non è più assessore”

Il comitato per l’ordine e la sicurezza del Ministero dell’Interno ha disposto la scorta per Lucia Borsellino, l’ex assessore regionale alla Sanità. Il Viminale ha disposto che la figlia del giudice Paolo Borsellino per gli spostamenti usi l’auto blindata scortata da due agenti.

La decisione sarebbe stata presa alla luce dell’attività svolta in questi ultimi anni dall’ex assessore nel campo della sanità regionale. In questi mesi Lucia Borsellino ha presentato diversi esposti ed è stata ascoltata dal procuratore aggiunto Leonardo Agueci e dal pm Luca Battinieri in merito alle indagini sul primario della Chirurgia Plastica Matteo Tutino, finito agli arresti domiciliari. L’ex assessore si era dimessa dopo le rivelazioni dell’Espresso e la presunta intercettazione sulla frase che sarebbe stata pronunciata dal medico “va fatta saltare, come suo padre”. Intercettazione smentita da diverse procure della Sicilia e dallo stesso presidente della Regione Rosario Crocetta.

LO STUPORE DELLA FAMIGLIA. La famiglia di Lucia Borsellino ha accolto con sorpresa l’assegnazione della scorta e dell’auto blindata all’ex assessore regionale alla Salute. Si tratta di una decisione che, a giudizio dei familiari, avrebbe avuto senso quando Lucia Borsellino era in carica. In assenza di una spiegazione ufficiale, la decisione viene messa in relazione a una generica indicazione di rischi che sarebbe stata fatta da una “fonte” riservata. L’eventuale pericolo troverebbe un riscontro indiretto nelle parole del fratello di Lucia, Manfredi Borsellino, che un mese fa durante un incontro con il capo dello Stato ha parlato delle “ostilità” e delle “offese” rivolte alla sorella da un anno a questa parte.
L’assegnazione di un dispositivo di protezione sta facendo rivivere alla famiglia dell’ex assessore, che non ne fa mistero, un clima di emergenza che sembrava chiuso 23 anni fa.

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